In Europa l’epidemia sembra tornata a correre: in Francia e Spagna soprattutto. Nel Paese iberico sono 2.128 i casi diagnosticati nelle ultime 24 ore contro i 1.833 di ieri. Ma torna a salire il numero di nuove infezioni anche in Germania con 1.390 casi nella giornata di ieri. I dati dell’Istituto Robert Koch arrivano dopo i numeri incoraggianti che risentivano della chiusura di molti uffici sanitari locali nel fine settimana. Nonostante il trend in costante e moderata crescita delle ultime due settimane, si è ancora lontani dal picco massimo raggiunto all’inizio di aprile con 6.000 casi. Il fattore R0 di contagio giornaliero è di 1,11, mentre il valore di contagio medio sui 7 giorni è di 1,04.

Secondo l’Oms è andato gradualmente aumentando nelle ultime settimane il numero di casi segnalati nella Regione europea e, anche se negli ultimi 7 giorni non c’è stato un sostanziale cambiamento nel trend, “un certo numero di Paesi stanno mostrando una rinascita dei contagi, compresi Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito”. Un aspetto viene evidenziato su tutti: “Diversi cluster di Covid 19, che hanno contribuito alla rinascita dei casi, sono stati segnalati in impianti di lavorazione e confezionamento della carne in diversi Paesi, tra cui Belgio, Danimarca e Germania”. Quanto ai morti, ne sono stati riportati in 2.480 in tutta la regione negli ultimi sette giorni, “con una diminuzione del 21% rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, a seguito di un processo di revisione retrospettiva operato nel Regno Unito, sono stati oltre 5 mila i decessi sottratti dal totale del paese, con un conseguente calo di 2.728 morti nella Regione europea.

Le aree più interessate dall’epidemia in Germania sono ancora la Baviera, soprattutto nelle aziende agricole nel distretto di Dingolfing-Landau, la zona di Wiesbaden in Assia, il Nordreno-Westfalia e in crescita a Berlino. Sono 224.404 i casi registrati totali e 9236 le vittime positive al coronavirus. Intanto le autorità della città bavarese di Bodenwoehr hanno ordinato la quarantena a 120 persone dopo che un residente di ritorno da un viaggio in Italia è risultato positivo, ma ha appreso dei suoi risultati solo dopo aver partecipato a una grande festa di compleanno. L’agenzia di stampa Dpa ha riferito che l’uomo della città di Bodenwoehr, a est di Norimberga e non lontano dal confine ceco, si è fermato giovedì per un test gratuito offerto al confine mentre tornava a casa dall’Italia. Venerdì ha partecipato a una grande festa di compleanno per un amico in un centro sportivo locale, dicendo agli altri che gli era stato detto che sarebbe stato informato entro 24 ore se fosse stato positivo. Domenica ha saputo che lo era.

In Francia, dove il numero dei casi giornalieri è salito oltre i 3mila, scatta l’obbligo di indossare la mascherina in tutti gli uffici, le aziende, i posti di lavoro, compresi gli open space: lo ha annunciato la ministra del Lavoro, Elisabeth Borne. “È necessario rendere sistematico l’uso della mascherina in tutti gli spazi di lavoro che sono al chiuso e condivisi”, ha detto facendo l’esempio delle “sale di riunione, corridoi, spogliatoi, open space”. L’uso di protezioni di plexiglas non esclude dall’obbligo di usare le mascherine, ha precisato la ministra, ricordando che il protocollo attuale impone la protezione unicamente quando non sia rispettato l’obbligo di distanziamento di un metro.

Anche in Romania, uno dei Paesi dove la seconda ondata si è presentata più velocemente, si rimane oltre i mille casi al giorno. Dopo il calo di ieri (733) nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.014 contagi, portando il totale da inizio epidemia a 72.208. Come riferito dai media regionali, da ieri si sono registrati altri 45 decessi, che portano a 3.074 il numero delle vittime.

Intanto, un’inchiesta del New York Times ha rivelato che i morti per coronavirus accertati nelle carceri americane fra detenuti e agenti sono oltre 1.000, per l’esattezza 1.002. I contagi, aggiungono, sono quasi 160mila. Il numero dei decessi è probabilmente molto più alto delle rilevazioni, visto che le carceri conducono un ammontare di test limitato e molti non li effettuano nei detenuti morti dopo aver manifestato sintomi da coronavirus.

La Corea del Sud ha annunciato il divieto per le chiese di Seul e nelle aree limitrofe di tenere attività pubbliche ad eccezione dei servizi di culto senza alcun contatto diretto: è la misura decisa per contenere la rapida diffusione dell’improvviso focolaio di Covid 19 partito dalla chiesa protestante di Sarang Jeil, nella capitale. In una nota, il premier Chung Sye-kyun ha chiarito che il governo ha portato al livello 2 le norme di distanziamento sociale a Incheon, città a ovest di Seul.
I contagi annunciati oggi sono 246, per 15.761 totali, con un decesso in più, a 306. Il provvedimento è scattato perché i funzionari della sanità sudcoreana hanno dichiarato di aver trovato 457 casi di coronavirus collegati alla chiesa di Seul in cui si era svolto un raduno, causando quella che viene definita un’allarmante ondata di infezioni in una grande area della capitale. Kwon Jun-wook, direttore del National Health Institute della Corea del Sud, ha detto che le epidemie nella chiesa di Sarang Jeil e altrove hanno spinto il Paese nella più grande crisi mai vista dall’emergere del Covid 19. Ha detto che il mancato rallentamento delle trasmissioni nell’area metropolitana densamente popolata di Seul, che ospita quasi 26 milioni di persone, potrebbe creare una situazione paragonabile alle “scene terribili degli Stati Uniti o dei Paesi europei”. C’è la preoccupazione che la diffusione del virus possa peggiorare dopo che migliaia di manifestanti, inclusi membri della chiesa e il suo pastore di estrema destra, Jun Kwang-hun, hanno marciato sabato nel centro di Seul. Jun, che è stato senza mascherina e ha condiviso un microfono con diversi attivisti antigovernativi su un palco durante la protesta, lunedì è risultato positivo al test e ora sta ricevendo cure presso un ospedale di Seul. Finora i funzionari sanitari hanno testato 2.500 dei 4.000 membri della chiesa, ma hanno espresso preoccupazione per il fatto che molti di loro si rifiutano di farsi avanti per i test. La polizia sta perseguendo circa 800 membri della chiesa.

Il ministro dell’Energia russo, Alexander Novak, è risultato positivo al test per il Covid 19 come ha annunciato il primo ministro, Mikhail Mishustin, parlando con i giornalisti durante un tour nell’est del Paese. Novak “è venuto qui, in realtà, poi è tornato indietro a Mosca, senza partecipare” agli incontri, ha dichiarato Mishustin, citato da ‘Russia Today’. Il 48enne ministro dell’Energia del 2012 è asintomatico e oggi parteciperà alla riunione dell’Opec+ in video conferenza.

Intanto molte migliaia di persone hanno manifestato ieri in Argentina, a Buenos Aires e nelle principali città dell’interno, con raduni e cortei a piedi ed in automobile con slogan riguardanti sia il ‘no’ alle ripetute estensioni della quarantena (ora fino a fine agosto), sia l’opposizione alla riforma della giustizia promossa dal governo del presidente Alberto Fernández e della sua vice, Cristina Fernández de Kirchner. Si è trattato, rilevano i media, della quarta giornata di manifestazioni antigovernative in meno di tre mesi, mentre continuano, soprattutto a Buenos Aires e provincia, le restrizioni alla libera circolazione dei cittadini imposte con la quarantena a partire dal 20 marzo.

Sono quasi 20 mila i morti di coronavirus in Iran dall’inizio della pandemia.”Il totale dei casi di coronavirus in Iran- ha precisato la portavoce del ministero della Salute, Sima Lari, alla TV di Stato.- ha raggiunto quota 347.835, con 2.385 nuovi casi da ieri. Almeno 168 decessi con il virus sono stati segnalati nelle ultime 24 ore per aumentare il bilancio totale delle vittime a 19.972 “. I guariti sono in tutto 300.881, mentre 3.882 persone si trovano attualmente in terapia intensiva. In tutto nel Paese sono stati effettuati quasi tre milioni di test, precisamente 2.914.049, ha aggiunto Lari.

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