Si sblocca la situazione della nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranee, ferma davanti a Porto Empedocle con a bordo 180 migranti salvati in acque internazionali. A causa delle cattive condizioni del mare, con le onde arrivate a circa 2 metri d’altezza, la prefettura di Agrigento ha dato il via libera all’ingresso in porto. L’imbarcazione era in attesa di comunicazioni ufficiali da parte delle autorità italiane dopo l’ok allo sbarco nel porto siciliano annunciato ieri. I naufraghi, di cui 95 sono già risultati negativi al tampone, verranno ora caricati su degli autobus per poi accedere direttamente alla stiva della nave-quarantena Moby Zazà – dove dovranno trascorrere 17 giorni di isolamento – senza mettere mai piede sulla terraferma. Intanto, proprio i 169 passeggeri di questo traghetto, sui 211 totali, risultati negativi ai tamponi sono scesi nel porto siciliano per essere poi trasferiti in strutture di accoglienza a Crotone. Situazione, questa, che ha scatenato le polemiche della sindaca Cinquestelle di Porto Empedocle, Ida Carmina, che se la prende con il governo: “Invece di fare i radical chic da Roma, seduti sui loro comodi scranni, vengano qui a capire e a vedere la situazione disastrosa”.

La decisione della prefettura dopo una giornata di stallo

La nave è arrivata davanti a Porto Empedocle intorno alle 5 di lunedì, ma per tutto il giorno è rimasta in rada in attesa di istruzioni. Non era chiaro se i migranti avrebbero dovuto passare i 14 giorni di quarantena a bordo della Zazà o se in un centro di accoglienza sulla terraferma. Fonti qualificate hanno spiegato che il ritardo delle autorità era legato al fatto che Porto Empedocle “non è stato assegnato alla nave Ocean Viking come Pos, cioè come porto sicuro, perché in Italia, a causa dell’emergenza Coronavirus i porti sono ancora chiusi”. Solo in serata la prefettura ha sbloccato lo stallo, autorizzando l’approdo nel punto più distante della banchina Todaro, a circa due chilometri dalla città. In attesa del trasbordo sulla Zazà, sono arrivati gli esiti dei primi tamponi rino-faringei effettuati sui 180 naufraghi. 95 risultano negativi al coronavirus.

La sindaca Carmina contro il governo: “Vengano qui a vedere questo disastro”

Dure le parole rilasciate dalla sindaca di porto Empedocle che si scaglia contro il governo: “Invece di fare i radical chic da Roma, seduti sui loro comodi scranni, vengano qui a capire e a vedere la situazione disastrosa. A vedere piangere le persone per questa tragedia economica e vedere migrare i nostri figli. Siamo stanchi di subire, ingiustamente. Lamorgese e Conte vengano qui, li ho invitati a Porto Empedocle”, ha dichiarato. La sindaca è venuta al porto per “vedere da vicino” come “evolve la situazione e racconta di aver fatto appello “alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e ho invitato anche il premier Giuseppe Conte. Da lontano le cose assumono una dimensione diversa, e toccarla con mano è diverso”. Aggiunge che questa mattina ha ricevuto un messaggio dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, “che si è subito reso disponibile e l’ho ringraziato. È molto attento alla questione”. “Mi ha chiesto di cosa avessi bisogno”, aggiunge. “Ha dato la sua disponibilità ad aiutarci. E io gli ho detto che elaboreremo tutta una serie di richieste, prima fra tutte di spostare la nave da qui a Pozzallo. Il sindaco Ammatuna fino a ieri si è detto disponibile a riceverli perché lui ha le strutture adeguate. Io no”.

Il timore della prima cittadina è che l’associazione tra gli sbarchi e il nome della località siciliana possa causare contraccolpi al turismo, in piena stagione estiva: questo può “bruciare la stagione turistica – ha continuato – Già a causa del Covid abbiamo avuto grossi danni economici, ecco perché chiediamo un aiuto”. Ida Carmina lamenta anche che “mediaticamente il nostro paese è stato massacrato”. “Perché noi, grazie ai sacrifici dei miei concittadini, siamo un paese Covid free, ma si è rischiato il collasso sociale ed economico. E ora che eravamo in fase di ripresa rischiamo un nuovo disastro per lo sbarco dei migranti”. “Io ho visto piangere le persone, dopo tante difficoltà allo stremo economico”, dice. “Quando su tutti i giornali è venuto fuori per sbaglio che Porto Empedocle era considerato un focolaio, pur essendo Covid free, sono arrivate centinaia di disdette, è stato un disastro enorme”. La sindaca, però, aggiunge che alle preoccupazioni economiche ci sono anche quelle legate alla salute pubblica, visto che a bordo delle navi “non si rispettano i divieti di assembramento“. “Quindi – dice – basta che ci sia un solo caso infetto per estendere l’infezione a tutti. C’è una certa pericolosità già nelle modalità. Noi stiamo vedendo che le ong spesso trasportano persone infette, è deleteria questa modalità con cui trasportano le persone assembrate. L’altra volta sulla Sea Watch erano in 211 ed erano tutti appiccicati gli uni agli altri”.

Moby Zazà, sbarcano in 169

Intanto, dopo l’esito negativo dei tamponi, sono 169 i passeggeri della nave-quarantena Moby Zazà sono stati fatti sbarcare a Porto Empedocle e trasferiti con degli autobus in alcuni centri di accoglienza di Crotone. Dopo la discesa, i ponti della nave-quarantena dove queste persone erano sistemate dovranno essere sanificati, prima di poter eventualmente imbarcare i 180 della Ocean Viking. Sulla Moby Zazà resteranno 42 persone, di cui 30 contagiati dal Covid sul ponte numero 7, la cosiddetta “zona rossa”.

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