Passi in avanti sul tema dell’accoglienza, con la reintroduzione del sistema Sprar, e sull’allargamento della platea per i permessi speciali. Ancora distanze invece sulle tempistiche del provvedimento e sul nodo delle multe alle ong. Questo l’esito della terza riunione al Viminale tra i partiti della maggioranza sulla revisione dei decreti Sicurezza, provvedimento simbolo delle politiche di Matteo Salvini durante il passato governo a maggioranza M5s-Lega. Una modifica da tempo promessa dall’esecutivo, sulla quale spingono Pd, Leu e Italia Viva, mentre il M5s, pur cedendo rispetto all’iniziale richiesta di limitare le modifiche soltanto sui rilievi mossi dal Colle (in particolare sulle tema delle sanzioni), continua a rivendicare la necessità di maggiore tempo. Quindi, di uno slittamento a settembre: “C’è un ingorgo normativo nelle commissioni, prendiamoci tutto il tempo per discutere e affrontiamo dopo l’estate” spiega la deputata Vittoria Baldino, presente per i pentastellati al vertice insieme al collega Giuseppe Brescia. Per il Pd, invece, insieme al viceministro Matteo Mauri, c’era il responsabile sicurezza dei Dem Carmelo Miceli. “Sono stati fatti importanti passi avanti, sui tempi è soltanto una questione tecnica e come tale verrà risolta”, minimizza Mauri. Ma da LeU insiste Loredana De Petris: “Serve almeno incardinare il provvedimento in una delle due Camere prima dell’estate, abbiamo già aspettato troppo tempo”.

Ma, al di là dei tempi, il nodo della discordia resta il tema delle multe, con Pd e LeU in particolare che chiedono che vengano eliminate, non soltanto ridotte (da fino a un milione, al ritorno all’importo da 10 a 50mila euro, ndr). Perché, ammette anche il vicesegretario Pd Andrea Orlando, mantenere le multe significa di fatto “continuare a punire chi salva vite in mare, quindi una contraddizione grande”. “Mantenere le multe per noi è inaccettabile. Esiste un codice di navigazione, qualora ci fosse un reato è già tutto scritto e disciplinato. Basta accanimento e pregiudizi verso chi fa attività di soccorso”, aggiunge De Petris. Ma dal M5s insistono affinché le sanzioni restino. Tradotto, servirà almeno un’altra riunione (calendarizzata il 9 luglio) prima di arrivare a un testo condiviso. Con i tempi che slitteranno, volente o nolente, prima dell’arrivo del testo in Consiglio dei ministri.

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