Deve portare la mascherina in pubblico e se non lo fa dovrà pagare una multa da 386 dollari al giorno. L’atteggiamento negazionista e noncurante di Jair Bolsonaro rispetto alla pandemia finisce davanti a un giudice federale di Brasilia, che gli ha ordinato di indossare il dispositivo di protezione, anche se l’ufficio del presidente ha già fatto sapere che presenterà ricorso “studiando tutte le misure appropriate per invertire l’ingiunzione”. La decisione si estende a tutti i dipendenti statali nel Distretto Federale, dove si trova la capitale Brasilia, che aveva emanato un decreto il 30 aprile rendendo obbligatorio l’uso delle maschere facciali negli spazi pubblici, nel tentativo di frenare la diffusione del coronavirus.

Intanto, vista la grave situazione sanitaria in cui si trova il Paese, il Senato ha approvato il rinvio al 15 novembre del primo turno delle comunali, inizialmente previsto per il 4 ottobre. Pertanto, anche la data del secondo turno slitta al 29 novembre. Il rinvio di sei settimane delle elezioni è dovuto alla necessità di non creare assembramenti per contenere la diffusione dell’epidemia, che finora ha registrato oltre 50mila morti e più di un milione di contagi. La Proposta di emendamento costituzionale (Pec) sull’argomento è stata votata in due turni nella sessione del Senato di ieri e ora passa alla Camera dei deputati. Trattandosi di una Pec sono richiesti tre quinti di voti favorevoli in due turni. Al Senato, devono essere almeno 49 voti; alla Camera ne sono necessari 308.

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