Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è intervenuto domenica pomeriggio a una manifestazione organizzata di fronte al comando generale dell’esercito a Brasilia, in occasione della festa delle Forza armate, da alcune centinaia di suoi fedelissimi che inneggiavano a un intervento militare e alla chiusura del Parlamento. Bolsonaro, contravvenendo nuovamente alle raccomandazioni delle autorità sanitarie in materia di distanziamento sociale, si è presentato in pubblico in piedi sul cassone di un pick up bianco, senza mascherina. “Non vogliamo negoziare niente, tutti in Brasile devono capire che sono sottoposti alla volontà popolare”, ha arringato alcune centinaia di manifestanti che innalzavano cartelli inneggianti all’Atto istituzionale numero 5, il più brutale atto della giunta militare durante la dittatura, che prevedeva la chiusura del Parlamento e forti limitazioni delle libertà personali.

Il presidente della Camera dei deputati brasiliana, Rodrigo Maia, ha pubblicato sui social un messaggio in cui ripudia “tutti gli atti che difendono la dittatura, attentando contro la Costituzione”. Senza menzionarlo, Maia ha affermato che “difendere la dittatura è stimolare il disordine”, è “flirtare con il caos”. Per lo speaker della Camera, per vincere la “guerra contro il coronavirus”, ci deve essere “ordine, disciplina democratica e solidarietà con gli altri”. “Non voglio chiudere la Corte suprema o il Congresso”, ha precisato Bolsonaro. “Non sto cospirando contro nessuno, manca intelligenza a chi mi accusa di comportamento dittatoriale: sono già presidente, sono già al potere, contro chi starei cospirando?”.

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