“Siamo scesi in 21 piazze in tutta Italia perché siamo stanchi di vederci la dignità calpestata ogni giorno. Siamo giovani medici rimasti vittime dell’imbuto formativo. Chiediamo l’azzeramento dell’imbuto formativo, un rapporto di 1 a 1 tra i candidati, una vera riforma del contratto di formazione, la valorizzazione della medicina territoriale”. A parlare sono i medici specializzandi che si sono dati appuntamento da Torino, a Milano, a Roma. 21 piazze, appunto, per chiedere lo stop all'”imbuto informativo”. Il flash mob è intuitivo: camici buttati a terra, senza nessuno a indossarli. Un futuro senza medici, che, si legge in un cartellone in piazza Duca d’Aosta, a Milano, lascerebbe spazio “solo ai miracoli”. “Lo scorso anno sono rimasti esclusi dalle scuole di specialità 10 mila medici che potevano dare il loro contributo in questi mesi delicati”, spiegano. E sul bonus per i medici sottolineano: “Non tocca gli specializzandi che sono stati in prima linea. Non si può andare avanti a non fare una adeguata programmazione in sanità”.

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