L’editoriale-confessione appare nel tardo pomeriggio di domenica 17 maggio sul sito della testata che dirige, Campania Notizie. “Faccio un passo di lato per un crollo fisico e mentale. Ma non è una resa”. Mario De Michele getta la spugna, chi legge l’articolo ci trova, a posteriori, una sorta di ammissione dell’imbroglio perpetrato. Il giornalista del casertano che da novembre vive sotto tutela dopo aver denunciato di essere stato vittima di un agguato camorristico, dieci colpi di pistola contro la sua auto in un luogo isolato di Orta d’Atella, sa di essere indagato per simulazione di reato e scrive il saluto ai lettori.

E crolla come un castello di carta la fantasmagorica ricostruzione massmediatica del cronista senza macchia e senza paura nel mirino dei clan, per le sue inchieste che avrebbero dato fastidio al potere politico e criminale. Il giornalista eroe, che da quel giorno conquistò la ribalta delle televisioni nazionali, ospitate, inviti a convegni, la solidarietà incondizionata dell’Ordine dei giornalisti campano e nazionale. Ed una tutela che potrebbe essere revocata a breve.

Crolla, dicevamo, per chi ci aveva creduto. Non per i molti che, con prudenza e nel riserbo, dopo aver ricostruito il lavoro di De Michele negli ultimi anni, la provenienza dei finanziamenti alla sua testata, alcuni suoi originali comportamenti – tra cui uno strano applauso durante un processo a un imputato di camorra del casertano, fu identificato dal pm della Dda Antonello Ardituro – avevano espresso seri dubbi sulla genuinità della denuncia, affidata al lavoro inquirente dei carabinieri di Aversa e della Dda di Napoli.

A riportare la notizia dell’indagine per simulazione di reato è Il Mattino. De Michele era tornato agli onori della cronaca il 5 maggio, dopo il rinvenimento di tre colpi di pistola contro la sua abitazione. Dovevano essere l’occasione per ottenere nuova visibilità. Sono stati l’accelerazione dell’indagine per simulazione di reato. De Michele paladino anticamorra scende dal palcoscenico, per lasciarlo al De Michele indagato. “A causa di quel vestito da supereroe ho commesso qualche errore. Alcuni gravi. Imperdonabili”, scrive nell’editoriale di saluto. Difficile immaginare un finale di commedia più triste.

L’Ordine dei giornalisti della Campania ha diffuso un comunicato in cui annuncia l’apertura di una procedimento disciplinare: “Il giornalista professionista Mario De Michele, attualmente sotto scorta e, come si apprende da organi di informazione, indagato per simulazione di reato, è stato deferito al Consiglio di Disciplina dell’Ordine della Campania affinché sia aperto un procedimento disciplinare“. Anche il sindacato interviene: “Attendiamo le conclusioni dell’inchiesta, ma se davvero Mario De Michele ha finto di aver subito un attentato, non solo va revocata la scorta, ma deve essere sanzionato dall’Ordine per aver preso in giro chi rischia davvero, soprattutto in un territorio ad alta densità criminale come quello di Caserta, dove, per le minacce dei Casalesi, ci sono ben 4 cronisti sotto scorta. Fin dal primo momento – si legge nella nota della Federazione nazionale della Stampa italiana e del Sindacato unitario giornalisti della Campania – avevamo chiesto alle autorità competenti di indagare in ogni direzione per appurare la verità sugli attentati, nella consapevolezza che solo un’inchiesta scrupolosa avrebbe potuto chiarire se c’era effettivamente la necessità di una tutela da parte dello Stato. E chiederemo oggi stesso all’Osservatorio sui cronisti minacciati presso il ministero dell’Interno le loro valutazioni sul caso di De Michele e di segnalarci qualsiasi eventuale caso di simulazione o di procurato allarme. A tutela dei colleghi minacciati e impegnati sul territorio e più volte presi di mira dallo stesso De Michele sul suo sito internet il Sindacato si costituirà nel processo come parte civile“.

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