Agguato contro il giornalista Mario De Michele, giornalista di Campania notizie. Lo scrive lo stesso reporter in un editoriale sul sito. Contro di lui è stata sparata una raffica di colpi di pistola, sei o sette, ad altezza d’uomo. Il cronista era a bordo della sua auto a Gricignano D’Aversa. Due colpi – si legge sul sito del giornale online – all’indirizzo del parabrezza hanno attraversato l’abitacolo della macchina a pochi centimetri dal giornalista. Nel tentativo di fuga di De Michele, gli aggressori hanno esploso altri 3-4 colpi che hanno distrutto anche il lunotto posteriore della vettura. “Solo il caso ha fatto sì che ne uscisse illeso”. Indagano i carabinieri. Secondo quanto rivelato, nessuna pista è esclusa ma gli inquirenti si concentrerebbero, in particolare, sull’agguato di camorra. Il fatto è stato segnalato alla Dda di Napoli. La Procura sarà impegnata a identificare gli autori dell’attentato.

“Ho paura. Chiamatemi pure codardo. Ma è la verità” – Questo è il secondo attentato subito in pochi giorni dal giornalisti. Nel suo intervento De Michele spiega di aver “paura. Chiamatemi pure codardo. Ma è la verità”. De Michele racconta che gli pesa battere sui tasti e che “in oltre 20 anni di giornalismo è la prima volta che la scrittura mi pesa così tanto”. Un’esperienza terribile, da cui il giornalista è uscito illeso. “Mi rattrista e mi indigna che nel 2019 un cronista corra il rischio di essere ucciso soltanto perché fa il suo mestiere“. Il pensiero va naturalmente alla famiglia: moglie, figlio e genitori. Tutti costretti in qualche modo a piangere e ad aver paura a vedere arrivare sotto casa dieci gazzelle dei carabinieri. Ed all’Arma, alla magistratura e alla prefettura il cronista riconosce l’immediata risposta e vicinanza.

Sindacato e ordine dei giornalisti: “Va garantita massima tutela” – “Si tratta di un episodio di una gravità inaudita che dimostra come il Casertano sia una zona ad altissima densità criminale – scrivono in una nota i vertici di Fnsi, Sugc e il presidente dell’Unci Campania, Sandro Ruotolo. – Chiediamo alla magistratura che si indaghi in ogni direzione per chiarire quanto accaduto. Al collega, al quale siamo vicini in questo momento difficile, va garantita la massima tutela per l’incolumità sua e di chi gli è vicino. Sappiamo che la Prefettura di Caserta si è già attivata. Il dovere dei giornalisti adesso è quello di non lasciarlo solo e di andare ad illuminare le storie che stava raccontando. Dobbiamo essere la sua scorta mediatica. Tra l’altro, l’agguato è l’ultima e più grave aggressione subita dal direttore di Campanianotizie. Solo lunedì scorso il cronista fu fermato a Sant’Arpino da due persone che lo hanno minacciato e schiaffeggiato per quello che aveva scritto su Orta di Atella, la sua auto fu colpita ripetutamente con una mazza ferrata”.

Fico: “Inaccettabile che i giornalisti rischino la vita” – “Troppo spesso i giornalisti nel nostro Paese rischiano la vita, questo è inaccettabile. Le istituzioni, la comunità devono stare al loro fianco. Piena fiducia nelle forze dell’ordine che sono certo sapranno individuare presto i responsabili dell’inquietante episodio” dice il presidente della Camera Roberto Fico. “Chi fa giornalismo vero rischia questo ora in Italia. Di questo tutti dobbiamo prendere coscienza. Massima solidarietà a chi scrive in certi contesti assumendosi questi rischi” scrive su Twitter il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra. “Pessima, pessima notizia, quando i criminali vogliono mettere a tacere una voce. Solidarietà a Mario De Michele, mi auguro che gli inquirenti possano rapidamente individuare autori e mandanti di questa bruttissima e preoccupante intimidazione, e che possano essere attuati dispositivi di tutela del giornalista” scrive su Facebook il deputato dem Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“Quanto accaduto al giornalista Mario De Michele è gravissimo e non va assolutamente derubricato. Siamo di fronte ad una vicenda preoccupante in cui un giornalista ha rischiato di essere ucciso – commenta il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Andrea Martella – La denuncia di De Michele, su quanto avvenuto nella notte con i proiettili esplosi al suo indirizzo e che segue l’aggressione subita lunedì scorso, delinea in modo crudo ed inequivocabile una escalation di violenza da parte di chi vede nella libertà di informazione un nemico da abbattere. Si tratta di una sfida portata ad uno dei cardini delle società democratiche, che va affrontata, a partire dalle istituzioni, mettendo in campo tutti gli strumenti a tutela di una importante e imprescindibile professione quale quella del giornalista. A De Michele e alla sua famiglia, così come al giornalista de La7 Daniele Bonistalli e all’operatore che era con lui, anche loro aggrediti a Napoli mentre svolgevano il proprio lavoro, va tutta la solidarietà personale ed istituzionale. Bisogna assolutamente rafforzare – conclude Martella – il cordone protettivo attorno ai giornalisti più esposti ed oggetto di continue intimidazioni ed aggressioni. Serve un grande patto istituzionale e sociale per il quale il governo farà la sua parte. E serve un lavoro di forte sensibilizzazione culturale, a tutela del giornalismo”.

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