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Luxuria furiosa: “Asprilla racconta che rifiutato per il colore della pelle da un finocc*** cercò di picchiarlo. Cannavaro ride. E’ sport questo?”

I due giocavano insieme al Parma, e nel corso della lunga chiacchierata in diretta social hanno raccontato aneddoti divertenti scivolando però su un episodio di omofobia

di Giuseppe Candela

Tino Asprilla è un nome noto tra gli appassionati di calcio, il colombiano, oggi cinquantenne, ha sempre fatto parlare di sé per quello che accadeva in campo ma anche fuori, per alcuni problemi con la giustizia e per la sua passione per le belle donne. L’ex attaccante è stato protagonista di una diretta Instagram con Fabio Cannavaro, i due giocavano insieme al Parma, e nel corso della lunga chiacchierata hanno raccontato aneddoti divertenti scivolando però su un episodio di omofobia.

Il colombiano racconta che negli anni 90 si trovava all’Hollywood, discoteca milanese, in compagnia del calciatore Massimo Crippa: “Avevamo bevuto champagne, tequila, di tutto. Eravamo un po’ ubriachi. A un semaforo c’era un finocchio bianco, che si vestiva da donna. Io mi avvicino: ‘Vieni, quanto costa passare la notte con te?’, quello risponde ‘Non costa niente perché non mi piacciono i neri’. Esco dalla macchina: ‘Cosa hai detto pezzo di merda?’, e lui ‘No, io odio i neri’. Lui scappa e io dietro a quel finocchio. Massimo aveva paura che ci beccasse la polizia. Io volevo picchiarlo, mi ero tolto anche la cintura ma quello correva più di me.”

Cannavaro ride di gusto e non interviene ma il racconto non sfugge a Vladimir Luxuria che su Twitter sottolinea: “In una diretta Fabio Cannavaro ride di gusto nell’ascoltare l’ex calciatore Faustino Asprilla raccontare che, ubriaco, sentendosi rifiutato per il colore della pelle a Milano da un “finocchio vestito da donna” si è tolto la cintura per rincorrerla e picchiare. È sport questo?“.

Nel corso della diretta Asprilla ha raccontato altri aneddoti legati alla sua permanenza al Parma: “Mangiai a tavola una multa di tre milioni. Malesani mi diceveva: ‘Basta devi cambiare non puoi fare sempre casino a tavola. Devi stare zitto, altrimenti ti mando via. Duravo due giorni, non ero capace di stare in silenzio, dovevo fare scherzi a tutti, Veron mi prendeva in giro vedendomi in silenzio e alla fine tornai quello di sempre. Il mister Nevio Scala ci faceva fare sempre le passeggiate la mattina, un giorno caddi nel lago, avevo sonno. Una sera eravamo in ritiro, un compagno mi disse: ‘Vieni qui che ci sono 5-6 ragazze, ci divertimmo, finimmo alle 5 di mattina’. Io ero tranquillo, era Massimo Crippa che mi portava sempre alle sue feste, a Milano, a Modena. La colpa è sua”, ha concluso scherzando con Cannavaro.

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