Chiamato anche “Vieni o maggio” o “Canzone del maggio”, è un canto anarchico e socialista, scritto da Pietro Gori sulla melodia del “Va, pensiero”, il coro del “Nabucco” di Giuseppe Verdi. Gori la scrisse nel 1892, nel carcere milanese di San Vittore, dove era stato rinchiuso preventivamente: il testo fu scritto in prossimità del mese di maggio, per celebrare i Fasci siciliani (cui probabilmente si fa riferimento nel testo del canto). Lo definì “bozzetto drammatico in un atto” col titolo di “Primo Maggio”; avrebbe riscosso subito successo, specialmente fra gli immigrati italiani negli Stati Uniti dove Gori andò più tardi. A Paterson, il luogo più frequentato dagli anarchici americani, Gori rappresentò il bozzetto anche come attore, e così fece in molte altre città, tra cui Chicago, dove il primo maggio si ricordavano appunto i cinque anarchici impiccati in seguito alla rivolta seguita allo sciopero organizzato per ottenere la giornata lavorativa di otto ore.

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Primo maggio, ecco le canzoni e gli inni della festa del lavoro: da “Vincenzina e la fabbrica” a “Working class hero”

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