Nel pieno dell’emergenza coronavirus la Russia si prepara per una Pasqua ortodossa blindata. A Mosca e nella regione moscovita le funzioni verranno celebrate a porte chiuse, mentre nel resto del Paese la Chiesa russa ortodossa ha raccomandato i fedeli di seguire la liturgia in diretta televisiva. E per la prima volta dal 1995 è stata rinviata a causa dei rischi legati al virus la parata militare del 9 maggio, festa della Vittoria nella Grande guerra patriottica contro il nazismo. L’annuncio è stato dato alla seduta del Consiglio di Sicurezza russo in serata del 16 aprile dal presidente russo Vladimir Putin, ufficialmente comandante in capo delle Forze armate.

Nella Federazione russa, dove un mese fa si contava solo qualche decina di contagi da Covid-19, la curva di positivi continua a salire, sfiorando 28mila casi e 34 morti. E mentre il 31 gennaio scorso chiudeva la frontiera con la Cina, ora avviene il contrario, perché più di un terzo dei 1500 casi “importati” nella Repubblica popolare sono cittadini cinesi rientrati dal territorio russo. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità e le autorità governative, per ora in Russia non c’è una crescita esponenziale di malati, ma gli ospedali di Mosca, la più colpita dal virus, sono già al limite, dicono i medici.

Nella capitale russa, dove si registra la maggioranza dei casi di coronavirus, attualmente ci sono 8mila pazienti ricoverati nei vari ospedali che sono stati urgentemente riconvertiti per l’emergenza. Il primario di una di queste strutture, Vitalij Gusarov del centro Pirogov, ha detto al BBC Russian Service che si è arrivati quasi al limite. “Se il flusso crescerà, non lo potremo più gestire”, ha spiegato il medico, ventilando l’ipotesi che gli operatori dovranno scegliere chi ricoverare in terapia intensiva.

Le testimonianze di alcuni malati di Coronavirus confermano che la sanità di Mosca è in affanno. I medici di base e le ambulanze continuano ad insistere sui risultati negativi di test per Covid-19, mentre “nei corridoi degli ospedali ci sono folle di persone con la polmonite” che non è altro che coronavirus, ha scritto il noto giornalista Maxim Shevchenko. Lui stesso crede di essere stato colpito dal virus, anche se solo la Tac dei polmoni ha dimostrato che aveva una grave polmonite, mentre diversi test da lui eseguiti sono stati negativi.

E nel frattempo a Mosca il caos sui permessi elettronici per spostarsi coi mezzi durante la quarantena ha creato diversi potenziali focolai di contagio, spiegano alcuni medici. Il regime di autoisolamento vige a Mosca e nella regione moscovita dal 30 marzo, ma dal 15 aprile è diventato obbligatorio munirsi del codice QR per gli spostamenti in auto o coi mezzi pubblici. I famigerati QR, che hanno spinto alcuni attivisti a parlare di “gulag digitale”, nel primo giorno del loro utilizzo obbligatorio, sono stati però controllati manualmente dalla polizia. Il risultato: code chilometriche di macchine per entrare nella capitale e file compresse di persone all’ingresso della metropolitana, contro ogni regola di distanziamento sociale. Il sindaco di Mosca Sergej Sobjan ha dato la colpa alla polizia e ha promesso che in futuro i controlli avverranno in modo automatizzato.

L’emergenza sanitaria in Russia va di pari passo con la crisi economica. Secondo le valutazioni del Fondo monetario internazionale, il Pil russo calerà nel 2020 del 5,5%, mentre la National Rating Agency russa ha calcolato che fino a 15,5 milioni di persone potrebbero perdere il lavoro a causa della situazione legata al coronavirus. Nella Federazione non c’è il lockdown, ma il presidente russo Vladimir Putin ha delegato le regioni a decidere sulle misure per combattere il coronavirus e ha dichiarato tutto il mese di aprile non lavorativo, con il mantenimento dello stipendio pagato delle aziende. Al leader del Cremlino ci sono volute però diverse settimane per annunciare alcuni aiuti diretti alle piccole e medie imprese, invocati a gran voce dai principali economisti russi.

Nel suo messaggio del 15 aprile, il quarto dall’inizio dell’emergenza in Russia, Putin ha annunciato un nuovo pacchetto di misure economiche stimato in 1 trilione di rubli (12 miliardi di euro). Le Pmi dei settori colpiti dall’emergenza che hanno mantenuto allo stato del 1 aprile il 90% dei posti di lavoro potranno tra un mese ricevere soldi dallo Stato per pagare gli stipendi, ha detto il leader del Cremlino. Ogni lavoratore di tali aziende potrà percepire nell’aprile e maggio il salario minimo che in Russia equivale a circa 150 euro, quindi meno del sussidio di disoccupazione che a Mosca è di circa 240 euro. Tra le altre misure annunciate dal presidente russo ci sono i mutui agevolati per il pagamento degli stipendi per le medie e grandi imprese, e tassi di interesse agevolati insieme alle garanzie di Stato per i mutui a 646 aziende considerate “strategiche”. Per gli esperti le misure arrivano troppo tardi e non sono sufficienti. Molte aziende hanno licenziato la gran parte dei dipendenti prima del 1 aprile, hanno spiegato alcuni imprenditori al quotidiano Vedomosti. Mentre secondo l’economista russo Vladislav Inozemtsev, per salvare l’economia russa di vogliono 12 trilioni di rubli (circa 149 miliardi di euro).

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