Il gigante del web Google dovrà pagare i gruppi editoriali in Francia per poter condividere i loro contenuti online. Avrà “tre mesi di tempo per intraprendere i negoziati con editori e agenzie di stampa sulla remunerazione per riutilizzo dei loro contenuti protetti”, ha stabilito l’Autorità per la concorrenza francese che ha dichiarato che “le pratiche utilizzate da Google potrebbero costituire un abuso di posizione dominante e hanno causato un danno grave e immediato al settore della stampa“.

L’Autorità ha sottolineato anche che “la stampa europea ha bisogno di una rapida attuazione della direttiva sul diritto d’autore in tutti gli Stati membri” e che la decisione di oggi “fornisce un precedente necessario anche di una discussione a livello europeo sull’abuso di Google del suo potere di mercato nel campo dei diritti confinanti”.

Il colosso digitale, infatti, si era rifiutato di applicare la normativa europea sul diritto d’autore già entrata in vigore in Francia, primo Paese a recepirla, lo scorso ottobre. Anzi, il gigante di Mountain View aveva avvertito che avrebbe continuato a pubblicare sulle proprie piattaforme articoli solo se gli editori avessero acconsentito l’utilizzo gratuito. In caso contrario, le informazioni che Google avrebbe dovuto pagare sarebbero diventati molto meno visibili nella lista dei risultati derivanti da una ricerca online. Così, lo scorso novembre i gruppi editoriali e l’agenzia di stampa AFP avevano presentato un reclamo all’Autorità per la concorrenza per “abuso di posizione dominante”.

Dopo la sentenza dell’Autorità, il vicepresidente di Google News, Richard Gingras, ha confermato che ora l’azienda rispetterà la “decisione portando avanti le trattative” con gli editori, ma ha sottolineato anche che “fin da quando la legge europea sul copyright è entrata in vigore lo scorso anno abbiamo avviato dialoghi con gli editori per incrementare il nostro supporto e gli investimenti verso l’industria dell’informazione”.

“La decisione odierna segna un primo passo storico, in cui la Francia comprende la necessità di proteggere la stampa di fronte al comportamento di Google – ha dichiara Carlo Perrone, presidente dell’Enpa, Associazione europea editori – Proprio oggi che stiamo sperimentando quanto sia importante la differenza tra notizie false e giornalismo professionale, giornali che producono informazioni reali e Google che ne condivide il profitto“.

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