“Sono contrario nel merito alla politica di Salvini, ma su questo devono esprimersi gli italiani. Non si può delegare alla magistratura. Al Pd dico: attenzione, la ruota gira. Domani potrebbe capitare a Zingaretti”. Così in Aula al Senato, l’ex leader dell’Udc e senatore dell’Autonomie, Pieferdinando Casini, nel corso dell’esame e del voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Matteo Salvini, sul caso Gregoretti.
In un intervento più volte applaudito dai banchi del centrodestra e dallo stesso Salvini, Casini ha lasciato intendere il suo orientamento negativo sulla richiesta di autorizzazione a procedere: “Io sul caso Diciotti mi sono espresso esattamente come farò ora. Solo una cosa mi convincerebbe a cambiare voto e cioè se le fattispecie della Diciotti e della Gregoretti siano diverse. Ovvero, se per la Gregoretti, Salvini ha messo in atto una sua politica personale che contrastava con la politica del governo e con gli orientamenti del presidente del Consiglio. Ma colleghi, io di questa cosa non trovo traccia nelle carte”, ha rivendicato, tra gli applausi leghisti.
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