“Non c’è oggi in Europa e in Italia una condizione tale che possa far ipotizzare una chiusura delle frontiere. Sarebbe una misura veramente assurda“, ha dichiarato il neo Commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli parlando di potenziamento dei controlli su treni e auto in arrivo nel Paese. Anche perché passando dalle parole ai fatti, però, nel pomeriggio di sabato è stata decisa la chiusura del traffico aereo da e per la Cina e il Ministero dei beni culturali e del turismo ha sospeso la concessione di visti dalla Cina per l’Italia. Restano solo quelli concessi dalle strutture consolari per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata urgenza.

Due i casi accertati in Italia dove venerdì il Consiglio dei ministri ha dichiarato per la prima volta l’emergenza per rischio sanitario affidando al capo della protezione civile la gestione del caso con un plafond da 5 milioni di euro. Del resto il 31 gennaio è stato il “venerdì nero” dell’epidemia: con i suoi 46 nuovi decessi e 2.102 nuovi casi confermati in Cina in 24 ore, è stata la giornata con il bollettino più grave del coronavirus. I dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità parlano di un totale di 259 morti e 11.953 contagiati. La Commissione nazionale però fornisce anche buone notizie: 243 persone sono state dimesse dopo essere guarite dall’infezione.

La Cina chiede aiuto all’Europa – Dopo che mercoledì in una telefonata col premier cinese Li Keqiang, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva offerto il supporto dell’Unione a Pechino, sabato mattina l’ambasciatore cinese a Bruxelles sabato mattina ha incontrato i rappresentanti della Commissione europea per chiedere, in modo formale, sostegno di fronte all’emergenza. Inoltre, la Cina ha annunciato che esenterà dai dazi imposti nella guerra commerciale con gli Stati Uniti i prodotti di importazione che possono essere usati nella battaglia contro il nuovo virus.

I casi sotto osservazione – Intanto a Roma la coppia cinese ricoverata allo Spallanzani viene “costantemente monitorata“: l’ultimo bollettino medico dice che la moglie, una donna di 65 anni “pur mantenendo condizioni cliniche discrete ha presentato un episodio di nausea e vomito” mentre il marito, un uomo di 66 anni “attualmente è in condizioni stazionarie, con una polmonite interstizio alveolare bilaterale. Presenta febbre associata a tosse e astenia”, ribadisce l’Istituto.

Invece è risultato negativo al test l’operaio di 41 anni ricoverato nello stesso Istituto, che è in “buone condizioni”. Restano poi sotto osservazione le 20 persone della comitiva che hanno avuto contatti con la coppia positiva: “Sono tutte in buone condizioni generali e la loro salute non desta preoccupazioni”, conclude il bollettino. Nel frattempo la comunità cinese di Roma ha lanciato un appello al ministro della Salute Roberto Speranza: “Ci servono le mascherine, ma in giro non si trovano e anche acquistarle diventa complicato”.

Tutti i casi in Europa – Sabato è stato accertato l’ottavo caso in Germania e un primo caso in Spagna: è un turista tedesco che si trova ora in isolamento in ospedale a La Gomera, nelle isole Canarie. Con il caso spagnolo sale a 21 il numero di contagi in Europa: otto in Germania, sei in Francia, due in Gran Bretagna, due in Italia, uno in Spagna, uno in Finlandia e uno in Svezia. “Rispetto a questa fotografia non c’è bisogno di nessun allarmismo”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, “vanno sfatate tutte le fake news che riguardano ad esempio il cibo cinese, prive di ogni fondamento di carattere scientifico”. E rispondendo indirettamente alle critiche delle opposizioni, ribadisce: “Siamo il Paese che ha fatto di più in Europa”. Intanto sono iniziati i rimpatri degli europei dalla Cina. È atterrato a Francoforte l’aereo militare con a bordo oltre cento cittadini tedeschi evacuati da Wuhan. I passeggeri trascorreranno le prossime due settimane in quarantena.

Verso il rimpatrio degli italiani. Circa 500 italiani hanno fatto richiesta di rientrare in Italia da ogni parte della Cina, non solo Wuhan: per loro e per tutti i cinesi che si trovano in Italia e vogliono tornare a casa, verrà istituita una Unità operativa speciale sotto il coordinamento dell’Unità di Crisi della Farnesina, con i ministeri della Salute, delle Infrastrutture e con l’Enac. Nel frattempo è stato organizzato il ritorno per gli italiani che sono a Wuhan e atterreranno lunedì mattina intorno alle 8.15, prima di essere sottoposti a un rigido protocollo sanitario. I 67 italiani saranno trasferiti nel Centro olimpico della Città militare della Cecchignola, a Roma. Intanto la Protezione Civile ha allestito un dormitorio per i cinesi bloccati all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Una decisione presa ieri, immediatamente dopo la riunione del dipartimento nazionale che sta organizzando i ponti aerei dalla Cina all’Italia. Quattrocento brandine e quattrocento coperte sono a disposizione dei cinesi in attesa della cessata emergenza: per ora solo 5 persone si sono fermate lì.

Riaprire i cieli ai cargo – E se i voli per i civili sono interdetti, l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha ripristinato la possibilità di effettuare voli cargo tra Italia e Cina. Il tavolo del Comitato operativo presieduto da Borrelli ha così deciso in merito alla proposta presentata dal ministero dei Trasporti: “Poiché è accertato che le merci, cioè il materiale inerte, non è contaminabile, né contaminato, si potrebbe riavviare il traffico cargo dalla Cina. Fatti salvi i controlli sanitari per gli equipaggi, non sembra sia necessario tenere bloccate le merci”.

Pechino ferma matrimoni e taglia i funerali – La Cina intanto dà un ulteriore giro di vite alle manifestazioni pubbliche: dopo aver annullato i festeggiamenti per il Capodanno, rinviato manifestazioni e prolungato la chiusura degli uffici, ora chiede ai cittadini di rinviare i matrimoni e celebrare i funerali senza lunghe cerimonie. L’obiettivo è evitare il più possibile assembramenti di persone, per limitare i contagi. E così il Paese è sempre più isolato: le grandi catene chiudono i loro negozi o interrompono le produzioni negli stabilimenti. Dopo Starbucks, McDonald e Ikea anche Apple ha annunciato la chiusura di uffici e punti vendita fino al 9 febbraio per, spiegano dalla casa madre, “un eccesso di cautela e sulla base degli ultimi consigli dei principali esperti della sanità”.

I Paesi confinanti, poi, chiudono le frontiere, quelli più lontani interrompono i collegamenti aerei. Ultimi in ordine di tempo sono stati il Vietnam – che ha sospeso tutti i voli fino a maggio – e l’Australia, che ha varato misure per non consentire l’accesso agli stranieri non residenti in arrivo dal Paese focolaio dell’epidemia. A partire da oggi, ha annunciato il premier Scott Morrison, l’ingresso sarà consentito solo a “cittadini australiani, residenti nel Paese, persone a carico, tutori legali o coniugi”. La maggior parte delle compagnie aeree ha chiuso le tratte con la Cina, che quindi si è organizzata con i propri charter per riportare a casa i cittadini rimasti bloccati all’estero. Un volo, 73 persone a bordo, è arrivato a Wuhan da Bangkok, un altro da Kota Kinabalu, una nota località turistica della Malesia.

Si studia la possibilità del contagio asintomatico – Medici e virologi sono al lavoro per capire di più sulle modalità di contagio: in Germania è stato documentato il primo caso di trasmissione del coronavirus 2019-nCoV senza sintomi in Europa, come riporta un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine. La ricerca, condotta da un gruppo dell’Università di Monaco coordinato da Camilla Rothe, ricostruisce la storia di uomo d’affari tedesco di 33 anni che ha contratto il coronavirus da una collega di Shanghai incontrata tra il 20 e 21 gennaio in un convegno a Monaco. L’uomo è stato il primo a mostrare i sintomi, comparsi il 24 gennaio con mal di gola, brividi e dolori muscolari e seguiti il 25 da febbre alta e tosse. La durata del malessere è stata breve e il 27 gennaio era già tornato al lavoro. Nel frattempo la sua collega di Shanghai è tornata in Cina, dove ha accusato i primi sintomi il 26 gennaio e, fatti i controlli, è risultata positiva al coronavirus 2019-nCov. Immediatamente sono partiti i controlli nell’azienda di Monaco, dove sono risultati positivi al virus tre impiegati. Ma l’Oms, nel suo bollettino di sabato, ha dichiarato che la trasmissione da casi asintomatici è rara.

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