Ci chiedono spesso: perché non recensite anche i saggi? Beh, citare Elio e le storie tese non è il caso, ma segnalare un corposo volume del 2004, edito da Lindau, e acquistato ad Arethusa, la celebre libreria esoterica di Torino, fa un po’ da risarcimento danni almeno per questa settimana. S’intitola La magia e il potere – l’esoterismo nella politica occidentale, ed è stato scritto da Giorgio Galli, uno dei più importanti politologi italiani che pubblicò anche Hitler e il nazismo magico scandagliando le radici esoteriche della squallida cricca hitleriana. Ebbene Galli dissemina sul tappeto coincidenze e ipotesi di studio in merito ad una quantità di tracce esoteriche che hanno coinvolto mondo politico, economico, finanziario e finanche letterario attraverso i continenti e lungo i secoli. Dalle opinabili frequentazioni di Richelieu all’astrologo di Ronald Reagan, dal Pessoa inatteso frequentatore di altre dimensioni confinanti con Salazar fino ad un paio di storie italiane che lasciano il segno. La prima riguarda alcune congetture che mescolano vita e pubblicazioni in odor di esoterismo della casa editrice Adelphi e dell’amministratore delegato della banca COMIT, Ernesto Mattioli, vicini economicamente e culturalmente ad essa negli anni sessanta.

Un legame supposto e misterioso che sembra un libro di Dan Brown tra un Massimo Cacciari che tuona dell’arrivo Anticristo, dottrine sciamaniche, e la sepoltura di Mattioli nella tomba dell’eretica suora trecentesca Guglielmina nell’abbazia di Chiaravalle. La seconda è un classicone qui rifinito nei dettagli dei partecipanti che non finirà mia di stupirci, confermato anche da atti processuali: la celebre seduta spiritica del 2 aprile 1978 che Romano Prodi e signora, Alberto Clò e consorte e altri otto amici dell’intellettualità bolognese praticarono in un giorno di pioggia in una casa dell’Appennino arrivando persino a modificare le indagini sul sequestro Moro. Come testimoniò proprio Prodi vennero evocati lo spirito di Giorgio La Pira, di Don Sturzo e De Gasperi. Fu però La Pira ad aiutare il gruppo muovendo il piattino che andò a segnare le lettere che formarono la parola “Gradoli”. Il gruppo avvisò il ministro degli Interni Cossiga che fece poi partire la perquisizione al lago di Gradoli e non in via Gradoli dove qualche traccia delle BR e di Moro rapito sarebbe stata trovata. Perché vi consigliamo La magia e il potere? Perché nell’attuale panorama saggistico dell’ovvio, Galli, oggi 92enne, rappresenta uno dei tanti liberi pensatori del secolo appena passato che ha esercitato la sua curiosità di accademico in totale libertà. Nel 2020 gli darebbero del complottista, ma leggerlo stuzzica comunque l’intelletto. Voto: a piacere, magari evocando lo spirito del Golem.

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