Associazione a delinquere finalizzata alla truffa. È l’ipotesi di reato contenuta negli atti di chiusura indagini della Procura della Repubblica di Treviso sul filone delle truffe ai danni dei clienti di Veneto Banca. L’accusa è a carico di sei indagati, fra cui l’ex amministratore delegato Vincenzo Consoli. Secondo l’ufficio del Pubblico ministero il top manager, assieme ad altri dirigenti e responsabili di vari reparti, avrebbe strutturato un sistema volto a raggirare la clientela attraverso la vendita a “condizioni inique” di azioni ed obbligazioni.
Ogni protagonista della rete, sostiene ancora l’accusa, era consapevole della ingiustificata sopravvalutazione dei titoli, ceduti a prezzi “almeno il 40%” superiori ad una stima ragionevole, almeno a partire dal 2012. La circostanza, in quattro anni, avrebbe provocato danni totali ai sottoscrittori di oltre 107 milioni. La Procura ha inserito anche le contestazioni per il meccanismo delle ‘baciate‘, le azioni acquistate tramite finanziamenti erogati dallo stesso istituto di Montebelluna.
Sempre secondo le contestazioni dell’accusa, gli indagati, infine, avrebbero indotto il personale delle filiali ad esercitare insistenti pressioni sulla clientela affinché fosse incrementata la vendita di titoli, pur diretta a soggetti inconsapevoli, per grado di istruzione o per età, dei rischi connessi alle operazioni.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez