“Abbiamo intelligence da varie fonti, sia dagli alleati sia dalla nostra stessa intelligence, secondo cui l’aereo è stato abbattuto da un missile iraniano. Potrebbe essere stato non intenzionale“. Dopo ore di sospetti – compresi quelli di Donald Trump che aveva parlato della possibilità di un “errore” – è stato il premier canadese Justin Trudeau a ufficializzare che la caduta del Boeing 737 dell’Ukrainian International Airlines non è stata un incidente. Tra le 176 vittime, 63 erano canadesi. Poco dopo anche il premier britannico, Boris Johnson, ha confermato. E il sito del New York Times ha pubblicato un video del momento dell’impatto che già circolava su Twitter (vedi sotto), scrivendo di aver verificato che si tratta di immagini reali dell’incidente. Teheran dal canto suo si limita a sostenere che si tratta di “una sospetta messinscena“.

Il Boeing 737 è precipitato a Teheran la notte dell’attacco iraniano alle basi Usa in Iraq. Subito dopo l’impatto, l’ambasciata ucraina in Iran aveva escluso l’ipotesi di un attacco: “Sulla base di informazioni preliminari, l’aereo è precipitato a causa di un guasto al motore per motivi tecnici”. Poi però la dichiarazione è stata ritirata e cancellata dal sito web dell’ambasciata. Il capo dell’aviazione civile iraniana Ali Abedzadeh aveva comunicato che l’Iran non avrebbe dato a Boeing le scatole nere dell’aereo, senza specificare in quale Paese saranno inviate per essere analizzate.

Già nel pomeriggio diversi media statunitensi – dalla Cnn a Cbs e Newsweek – avevano riferito di fonti di intelligence che parlavano del possibile impatto con un missile. Secondo la Cbs l’intelligence americana ha intercettato segnali di due missili lanciati dagli iraniani, probabilmente degli SA-15, seguiti poco dopo da un’esplosione. Il Washington Post cita due funzionari statunitensi che hanno chiesto di rimanere anonimi, secondo cui è “altamente probabile” che l’aereo sia stato abbattuto da un missile anti-aereo iraniano. Le fonti non hanno al momento informazioni sull’intenzionalità o meno dell’abbattimento dell’aereo. “Stava volando in una zona molto difficile” ha commentato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Ho i miei sospetti, e non vorrei dirlo, perché anche altri hanno i loro sospetti… Ma qualcuno dall’altra parte potrebbe aver commesso un errore. C’è chi parla di un guasto meccanico, ma personalmente, non credo che sia un’opzione”.

Teheran nel pomeriggio ha smentito le prime indiscrezioni, liquidando l’ipotesi statunitense come “senza senso“. Dopo le dichiarazioni di Trudeau, però, il Paese ha chiesto al Canada di fornire le sue informazioni sull’aereo. Nel rapporto iraniano sul disastro si legge che l’equipaggio del Boeing 737 “non ha mai effettuato una chiamata radio per chiedere aiuto” e stava cercando di tornare indietro quando è precipitato: “L’aereo, che all’inizio si dirigeva verso est per lasciare la zona dell’aeroporto, ha girato a destra a causa di un problema e stava tornando all’aeroporto nel momento dell’incidente”. Il responsabile del comitato investigativo iraniano sull’aereo, Hassan Rezaeifar, ha invitato la Boeing a partecipare alle indagini, in quanto produttore del velivolo. La Cnn non ancora ricevuto conferme dalla Boeing, ma ricorda che un rappresentante della compagnia aerea dovrebbe chiedere un permesso agli Stati Uniti per potersi recare in Iran, a causa delle sanzioni in vigore.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che è una sua “priorità” stabilire le cause dello schianto del volo PS 752 dell’Ukraine Airlines all’aeroporto di Teheran. “Scopriremo la verità svolgendo un’indagine dettagliata e indipendente conforme al diritto internazionale”, si legge in una nota dell’amministrazione presidenziale ucraina. Zelensky ha annunciato che l’indagine sarà condotta dalla commissione istituita dalla Civil Aviation Organization iraniana e coinvolgerà 45 specialisti ucraini: rappresentanti del servizio dell’aviazione statale, dell’Ufficio nazionale per le indagini sugli incidenti aerei in Ucraina e dell’Ukraine International Airlines. Se necessario, l’inchiesta potrà coinvolgere rappresentanti del Consiglio di sicurezza e di difesa nazionale, dei servizi di sicurezza, del servizio di emergenza statale, del ministero della Difesa, del ministero degli Affari esteri, del ministero degli Interni e di altre agenzie, che già sono a Teheran.”Questi sono i migliori specialisti del nostro Paese – ha detto il presidente ucraino – hanno una colossale esperienza. Identificheranno e rimpatrieranno gli ucraini deceduti”. Zelensky ha inoltre chiesto la cooperazione della comunità internazionale e si è anche appellato all’Onu, chiedendo “sostegno incondizionato” per l’inchiesta.

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