Decine di migliaia di persone hanno invaso le strade di Ahvaz per il corteo funebre in memoria del generale Qassem Soleimani, ucciso venerdì in un raid americano in Iraq, nel primo di tre giorni di lutto proclamati in Iran. Al corteo la gente sventolava bandiere rosse, il colore del “sangue dei martiri”, verdi per ricordare il colore dell’Islam e bandiere bianche decorate con slogan religiosi, oltre a ritratti del generale, piangendo e gridando “Morte all’America”. Il corteo è stato trasmesso in diretta dalla televisione di Stato, che ha listato a lutto lo schermo.

Le bare del generale e Abu Mehdi al-Mouhandis, capo militare iracheno filo-iraniano ucciso nella stessa operazione voluta da Donald Trump, sono state trasportate su un camion ornato di fiori e coperto da un telo con disegnata la cupola della Roccia di Gerusalemme. Il mezzo si è fatto stradamolto lentamente attraverso la folla giunta ad Ahvaz anche dalle città vicine per commemorare il comandante militare più amato dal popolo. L’agenzia semi-ufficiale Isna parla di una quantità di partecipanti “innumerevole”, l’agenzia Mehr, vicino agli ultra-conservatori, di un “numero incredibile” e la tv di Stato di una “folla gloriosa”.

L’omaggio a Soleimani si ripeterà a Machhad, nel nord-est, a Teheran, domenica e lunedì, poi a Qom, prima della sepoltura in programma per martedì nella città natale del generale, Kerman, nel Sud-est dell’Iran. È la prima volta che l’Iran rende onore a una persona singola con una cerimonia in varie città, che non era stata organizzata neppure per la morte di Khomeini nel 1989.

Già migliaia di persone erano scese nelle strade di Baghdad, attorno alle bare di Soleimani e del militare iracheno ucciso con lui, poi la bara del generale è stata trasferita ad Avhaz attraverso Kerbala. Accolto da una guardia d’onore, il feretro è poi stato lentamente spostato nelle strade invase da un fiume di persone. Intanto il vice di Soleimani, Esmail Ghaani, ha preso il suo posto alla guida delle forze Quds.

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Iran, folla oceanica al corteo funebre per il generale Soleimani. Le immagini della città di Ahvaz

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