Attualità

Procione si aggira ubriaco tra le bancarelle di un mercatino di Natale: catturato e ucciso

L’uccisione dell’animale non è passata inosservata sui social e anche solo nei commenti dei giornali locali che hanno raccontato il caso. E diversi utenti lamentano l’assoluta gratuità del gesto

di Davide Turrini

Un procione trotterella ubriaco tra le bancarelle del mercatino di Natale ma viene catturato e infine soppresso. La triste vicenda animale è accaduta a Erfurt in Germania. Il video del buffo e cicciotto animale che si avventura lentamente tra i piedi dei passanti ha fatto il giro del web. Il procione è sbucato all’improvviso tra una baracchina di schintzel e un’altra di guanti e sciarpe tutto caracollante. L’animale si è poi avvicinato alle banchine del tram, ha provato a scendere un gradino e poi con i suoi tempi è riuscito ad arrivare dalla parte opposta della strada dove si è infilato placido sotto una panchina su cui era seduto un anziano passante. Nessun pericolo, nessuna aggressione, nessuna possibilità che l’animale potesse improvvisamente saltare addosso a qualcuno. Infatti il procione si è ulteriormente alzato, ha fatto altri due passi impiegando parecchi secondi e si è adagiato su un gradino abbandonandosi placido a russare. Le immagini però mostrano che all’improvviso il mammifero è stato catturato a forza in una piccola gabbietta.

Dopo poche ore è stato il rifugio per animali di Erfurt dove avevano temporaneamente parcheggiato il procione a diramare la notizia della sua soppressione. Incaricato di un incomprensibile omicidio un cacciatore del luogo. Secondo diversi esperti l’andatura ondeggiante dell’orsetto lavatore dovrebbe essere dovuta all’assunzione casuale, probabilmente tra i rifiuti, di qualche fondo di bottiglie di birra o di bicchieri di vin brulé. L’uccisione dell’animale non è passata inosservata sui social e anche solo nei commenti dei giornali locali tedeschi che hanno raccontato il caso. Su MDR Thuringen diversi utenti lamentano l’assoluta gratuità del gesto. C’è anche chi spiega, un po’ come è capitato in Italia con i cinghiali negli ultimi decenni, dell’immissione artificiale recente di una specie non autoctona nell’habitat della Turingia. Dal canto loro le autorità parlano dell’impossibilità di reinserire il procione nel bosco date le sue condizioni. Non rimane allora che tutto l’affetto della rete, animalisti e non, racchiuso in un tenero “R.I.P., caro procione”.

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