La missione del Parlamento europeo lascia Malta avvertendo di “seri rischi per il rispetto dello stato di diritto” e la presidentessa della Commissione Ue Ursula von der Leyen si dice “preoccupata dai recenti sviluppi“. Il caso è quello di Dafne Caruana Galizia, la giornalista uccisa da un autobomba nel 2017 mentre stava indagando su legami e traffici che coinvolto le più alte sfere della politica nazionale. Il governo di Joseph Muscat è da settimane nel mirino, dopo che le indagini hanno fatto emergere anche il coinvolgimento del suo ormai ex capo di gabinetto. Due ministri si sono dimessi e il premier è stato criticato per la scelta di restare in carica fino al 18 gennaio.

La missione del Parlamento europeo – “Siamo arrivati con molte preoccupazioni, non ripartiamo rassicurati” perché a Malta “ci sono seri rischi per il rispetto dello stato di diritto” e “ci possono essere conseguenze”, ha detto l’europarlamentare lib-dem olandese Sophie In’T Veld, capo della missione urgente inviata dai capigruppo di Strasburgo a Malta, poco prima di lasciare il Paese al termine di due giorni fitti di incontri a tutti i livelli, aperti ieri da quello con Muscat. “È chiaro che Joseph Muscat ha commesso quanto meno un paio di gravi errori di giudizio, come nel caso del supporto dato a Schembri fino all’ultimo minuto” quando l’ex braccio destro del premier “era non solo sospettato di illegalità finanziarie ma addirittura di complicità in un omicidio” e “se è per questo sarebbero dovute bastare le rivelazioni dei Panama Papers per chiedere le dimissioni“. In gioco, ha rimarcato c’è “la fiducia dell’Europa” nel sistema maltese.

Un giudizio pesante quello degli eurodeputati che già un anno fa avevano chiesto che l’esecutivo di Bruxelles attivasse la procedura prevista dall’art.7 per mancato rispetto dello stato di diritto, che può comportare pesanti sanzioni economiche e politiche (fino al blocco del diritto di voto in Consiglio Europeo). E che piomba come un altro macigno su una Malta che già ribolle e sulla quale continuano a piovere rivelazioni. Il Times of Malta ha pubblicato lettera scritta dall’intermediario di morte Melvin Theuma, il tassista-usuraio che ha ottenuto la grazia per le sue rivelazioni. Il testo accusa il re dei casinò, Yorgen Fenech, e l’ex braccio destro del premier, Keith Schembri, di essere i mandanti. Ma solo Fenech è stato incriminato e arrestato. La lettera, senza data e senza destinatario, è stata però trovata nella perquisizione della polizia a casa di Fenech dopo l’arresto mentre tentava la fuga in yacht. E non sono pochi i dubbi che la circostanza solleva.

Gli sviluppi giudiziariMelvin Theuma, intermediario dell’omicidio della giornalista, testimoniando in tribunale ha definito l’imprenditore Yorgen Fenech “l’unico mandante”. Ha raccontato che almeno due volte Fenech gli disse: “Voglio uccidere Daphne Caruana Galizia”, in un caso aggiungendo che la giornalista avrebbe altrimenti pubblicato informazioni su uno zio. A Theuma, tassista e usuraio, è stata promessa l’immunità in cambio di informazioni sull’assassinio avvenuto nel 2017. Theuma ha dichiarato di aver contattato e incontrato Alfred Degiorgio, uno dei presunti sicari, e che la richiesta per assassinare la reporter fu di 150mila euro. Il denaro, ha raccontato Theuma, gli fu poi consegnato in una busta da Fenech, che gli disse: “Questi sono per l’omicidio”. I fratelli Degiorgio, Alfred e George, e Vince Muscat, sono accusati di essere i sicari.

Articolo Precedente

I commissari socialisti (tra cui Gentiloni) cantano “Bella Ciao” in Parlamento. Meloni indignata: “Scandalosi, Unione europea sovietica”

next
Articolo Successivo

Incendi in Australia, Sydney coperta da nube tossica da settimane: lo skyline della città è irriconoscibile

next