Poche ore fa aveva annunciato di decidere sulle sue eventuali dimissioni – date per imminenti – soltanto alla conclusione delle indagini sull’omicidio di Dafne Caruana Galizia, la giornalista uccisa da un’autobomba il 16 ottobre 2017. E ora fonti del partito laburista citate dal Times of Malta, riferiscono che il premier maltese Joseph Muscat, accusato di interferenze politiche nelle indagini sull’assassinio, ha annunciato che lascerà l’incarico il 18 gennaio prossimo, una volta che i responsabili dell’omicidio verranno accusati. Dieci giorni prima, l’8 gennaio, inizieranno le consultazioni all’interno del partito per la successione e le dimissioni avverranno non appena il Partito laburista avrà scelto un nuovo leader. Muscat dovrebbe annunciare che “ci saranno le elezioni per la guida del partito il 18 gennaio”, hanno detto le fonti, aggiungendo che “nessun leader ad interim dovrebbe essere nominato”.

Intanto in questi giorni proseguono le proteste per chiedere le dimissioni del premier e l’ong maltese Repubblika ha convocato per le 16 di domani sotto la sede del parlamento una nuova manifestazione, l’ottava da quando l’indagine sull’assassinio della cronista ha coinvolto le più alte sfere del governo e dell’imprenditoria maltesi. In quella di ieri sera molte migliaia di persone hanno riempito la grande piazza davanti all’Auberge de Castille, sede del governo alla Valletta chiedendo le dimissioni del premier. La notizia è arrivata tra le crescenti pressioni della famiglia di Caruana Galizia e dei manifestanti per le strade, che hanno accusato la sua gestione della vicenda.

La lettera di Cardona – Il ministro maltese per l’Economia Chris Cardona, che martedì scorso (nel giorno in cui si dimisero il capo di gabinetto Keith Schembri ed il ministro per il turismo Kojrad Mizzi) si era autosospeso dalle funzioni a fronte della richiesta di interrogatorio da parte della polizia nell’ambito dell’inchiesta, oggi ha scritto una lettera al presidente del Parlamento maltese in cui si è detto preoccupato perché c’è stato un tentativo di “incastro” del suo nome nel complotto per l’omicidio. Cardona ha chiesto allo Speaker Anglu Farrugia di “compiere tutti i passi necessari” per salvaguardare la sua persona e la sua funzione costituzionale di membro del parlamento. Secondo notizie riportate dai media maltesi, nel corso della lunghissima e turbolenta riunione del Gabinetto nella notte tra giovedì e venerdì, alcuni ministri si sono detti preoccupati ed arrabbiati del tentativo da parte di Fenech e Schembri di attribuire responsabilità a Cardona.

Il ministro per l’economia nel gennaio 2017 fu messo sulla graticola da Caruana che raccontò sul suo blog di una presunta visita del ministro ad un bordello assieme al suo assistente durante una visita in Germania. Cardona fece causa per diffamazione ma la giornalista venne uccisa prima che il caso potesse essere dibattuto. A ottobre scorso, a nome di un account anonimo su Rutube, la risposta russa a YouTube, è uscito il materiale grezzo girato da una troupe francese video di una conversazione di un imprenditore maltese, Luke Chetcuti (rivale di Yorgen Fenech nello sviluppo di Paceville, la zona della movida maltese), che si vantava di come era riuscito a farsi aiutare da Cardona per ottenere da Konrad Mizzi la concessione di una spiaggia: “Chris lo ha chiamato e gli ha detto che bisognava aiutare Hugòs (il nome della catena di Chetcuti, ndr) perché loro ci hanno sempre aiutati”. La stessa tv francese, in un lungo servizio, dimostrò anche che uno dei principali studi legali dell’isola vantava conoscenze e agganci diretti nel governo maltese per forzare le regole del già in partenza controverso schema di vendita dei passaporti.

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