“Un’azione bipartisan” per abolire la tampon tax: 32 deputate di maggioranza e opposizione hanno sottoscritto un emendamento al decreto legge fiscale che chiede di abbassare l’Iva sugli assorbenti. La proposta, presentata in commissione Finanze alla Camera dal Partito Democratico, prevede che sia applicata su “prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali l’aliquota del 10% dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) contro l’attuale 22%“.

La prima firmataria è Laura Boldrini che ha rivendicato: “Insieme ad altre 32 deputate di vari gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione, ho sottoscritto un emendamento che riduce dal 22 al 10% l’Iva sui prodotti sanitari e igienici femminili. Perché non sono beni di lusso ma una necessità! #NoTamponTax“, ha commentato l’ex esponente Leu da poco passata al Pd. Sulla stessa linea Vita Martinciglio, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione Finanze alla Camera. “Si stima che in Italia siano 21 milioni le donne che si recano al supermercato per comprare assorbenti. È ora di dare la giusta importanza alle esigenze del bilancio familiare”. La notizia arriva dopo che il governo tedesco ha deciso di ridurre l’aliquota su questi prodotti dal 19 al 7%.

Lo scorso anno era stato fatto un tentativo analogo che alla fine era saltato: “Questo Parlamento e il governo sono d’accordo nel merito”, aveva detto la viceministra Laura Castelli, “ma il problema è l’infrazione sulla riduzione di una aliquota Iva e non credo che si sia in un momento in cui possiamo dire a Bruxelles ‘vogliamo ridurla’ e farci fare un’infrazione. Il governo responsabilmente non se la sente. Proveremo a comunicare a Bruxelles la necessità di ridurre l’aliquota su alcuni prodotti”.

“L’Iva sugli assorbenti si può abbassare”, commenta la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, a Circo Massimo su Radio Capital. “Avevo provato a valutare di inserire questa misura, purtroppo il costo non era compatibile in quel momento con altre misure. È una delle lotte da fare, come per i pannolini. Ma per cambiarla sui pannolini bisogna fare una trattativa europea perché non erano inseriti nella tabella dei prodotti sui quali possiamo da soli abbassare l’Iva e quindi è una battaglia di più lungo periodo”.

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