In quella serata “ad Arcore” nel 2010 “ho visto e subito una violenza psicologica e fisica” e poi dopo “ho sofferto tanto, anche ora sono in cura e prendo dei farmaci”. Così Chiara Danese, una delle testimoni chiave del caso Ruby, ha ricordato la ‘cene elegante’ a casa di Silvio Berlusconi alla quale partecipò. L’unica. Ed è scoppiata a piangere in aula confermando ciò che aveva già raccontato anni fa sul “bunga-bunga” nella villa dell’allora presidente del Consiglio, deponendo nel processo Ruby ter per corruzione in atti giudiziari a carico del leader di Forza Italia e di altri 28 imputati, tra cui molte ‘olgettine’.

Nel dibattimento, che è entrato nel vivo oggi con la sua testimonianza della 27enne, Danese ha fornito, rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, molti dettagli che aveva già reso nelle testimonianze nei processi a carico di Berlusconi e di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. E poi è scoppiata a piangere, tanto che i giudici hanno optato per una pausa, quando ha raccontato: “Questa situazione mi ha rovinato la vita, sono stata vittima di bullismo, non potevo più uscire di casa dopo che il mio nome era finito su tutti i giornali, ho sofferto di depressione, di anoressia, e ancora oggi sono in cura, vivo in una realtà piccola e mi hanno affibbiato un’etichetta”. E ancora: “Ho ricominciato a studiare per trovarmi un lavoro e la mia famiglia mi sta aiutando”.

Prima l’ex concorrente di Miss Italia aveva ricostruito come era finita ad Arcore nove anni fa, portata da Emilio Fede, che le aveva promesso che avrebbe fatto “la ‘meteorina’ a 5mila euro a settimana”. Tra l’altro, ha detto, “a 18 anni purtroppo non conoscevo Berlusconi, ero un po’ ignorante, a me all’inizio Arcore sembrava solo un locale esclusivo di Milano”. Ha parlato delle “barzellette sconce” che l’allora premier avrebbe raccontato a cena e poi ancora della “statuetta di Priapo” con la quale le altre ragazze “simulavano rapporti orali”, con Berlusconi che poi diceva: “Siete pronte per il bunga-bunga?”.

E ancora: “Lo baciavano in bocca, le ragazze lo chiamavano ‘papi’, lui mentre ci accompagnava ci toccava dietro, a me e ad Ambra (Battilana, ndr), io avevo paura”. Poi, la descrizione di ciò che accadde nella sala del ‘bunga-bunga’: “C’erano balletti erotici davanti al palo, per le altre ragazze sembrava la normalità, arrivò la Minetti, ballò attorno al palo e si spogliò tutta e poi si fece baciare i seni da Berlusconi”. Dunque, Danese decise di chiedere a Fede di andare via, “perché mi sentivo male, mi sentivo a disagio”. E se ne andò assieme ad Ambra, mentre Fede “era infastidito”.

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