Cinque giorni di sciopero contro la riforma della prescrizione. È quello proclamato dall’Unione delle Camere penali: lo sciopero è previsto dal 21 al 25 ottobre prossimi ed è legato allo stop della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, che entrerà in vigore il primo gennaio dell’anno prossimo. “Il Ministro della Giustizia ha pubblicamente dichiarato che nessun intervento è previsto su quella norma, mentre il Partito Democratico, ha formulato, sul punto, riserve assai blande”, protestano i penalisti, che parlano di principio “aberrante” e avvertono che così “il cittadino resterà in balia della giustizia penale per un tempo indefinito”.

“Non esiste alcun problema sulla prescrizione. Noi e il Pd partiamo da posizioni differenti sul tema, ma quelle sono norme già approvate, che entreranno in vigore a gennaio. Io e gli esponenti democratici siamo stati invece pienamente d’accordo sul varare una legge delega per una riforma che dimezzerà i tempi dei processi penali e civili”, ha detto il guardasigilli Alfonso Bonafede al Fatto Quotidiano dopo che, venerdì scorso, si è ritrovato a Palazzo Chigi col Pd. L’obiettivo di raggiungere in Parlamento l’approvazione del ‘pacchetto’ sul settore civile e penale, e sulla legge elettorale per il Csm entro la fine dell’anno.

Solo ieri, tra l’altro, il ministro della giustizia ha incassato l’appoggio di Matteo Renzi proprio sul tasto più spinoso, quello della riforma elettorale di Palazzo dei Marescialli. “Sul Csm – ha detto il leader di Italia Viva – sono più d’accordo con Bonafede che con Orlando. Con Andrea ricordo una bella discussione a Palazzo Chigi in cui io proponevo il sorteggio, ispirato da Gratteri e lui che mi spiegava la sua contrarietà e l’impossibilità tecnica di farlo”. “Se si arriva al sorteggio per il Csm – ha proseguito l’ex premier parlando con il Foglio- personalmente ci sto. Anche perché l’ipocrisia di chi finge che solo qualche corrente facesse le cene per accordarsi sugli incarichi direttivi è ipocrisia pura”. “Quella sulla giustizia non è l’unica affinità tra i due e questo può essere un bene per la tenuta della maggioranza”, ha twittato Orlando, vicesegretario del Pd ed ex guardasigilli proprio del governo Renzi.

Bonafede vuole rivedere presto, probailmente già in settimana al ministero di Via Arenula, con la delegazione del Pd guidata da Orlando, in un primo momento senza Italia Viva e Leu. Per ora i due partner più piccoli del governo non hanno ricevuto nessuna convocazione, ma fanno sapere che sono pronti a rispondere alla chiamata. Contatti con Liberi e Uguali non mancheranno, al ministro Bonafede “interessa molto” confrontarsi con Pietro Grasso. Più complicata l’intesa con i renziani. Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera di Italia Viva, che annuncia come il partito procederà in autonomia. “Diremo la nostra in aula, liberamente”, ha detto l’ex ministra delle Riforme al Messaggero.

Nell’agenda di Bonafede è previsto anche un nuovo giro di tavolo con l’Associazione nazionale magistrati, che ha posizioni di totale chiusura sul sorteggio, con il Consiglio nazionale forense e con gli avvocati delle camere penali e civili. Finora nulla di calendarizzato. Fuori dalle consultazioni rimangono, oltre al capitolo intercettazioni, anche la novità del giro di vite sui grandi evasori, con il carcere.

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Giustizia, Renzi: “Più d’accordo con Bonafede che con Orlando sul sorteggio per il Csm”

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