Televisione

Grande Fratello prima edizione, parla Maria Antonietta: “Le edizioni di oggi? Cambiate: le donne sembrano galline che starnazzano per l’uomo di turno”

Tra tutti, lei era la “brava ragazza“, quella che andava d’accordo con Rocco, che chiacchierava con Marina e che si schierava contro i complotti in nomination: Maria Antonietta. Il cognome all’anagrafe è Tilloca, ma tanto non vi aggiungerà niente. Meglio dire: la pittrice sarda col caschetto

di Francesco Oggiano

“Lo sa, ancora oggi quando sento un particolare profumo di vaniglia, torno a quella casa, a 20 anni fa. Era il sapone per bambini che usavo in quel bagno. E sto bene”. Tra tutti, lei era la “brava ragazza“, quella che andava d’accordo con Rocco, che chiacchierava con Marina e che si schierava contro i complotti in nomination: Maria Antonietta. Il cognome all’anagrafe è Tilloca, ma tanto non vi aggiungerà niente. Meglio dire: la pittrice sarda col caschetto. Una dei 10 concorrenti della prima edizione del Grande Fratello, quelli rimasti più impressi nella memoria di tutti, dopo 16 edizioni e dopo vent’anni dalla prima puntata che andò in onda in Olanda, nel 1999. Maria Antonietta, al Gf, ci entrò convinta di andare a un gioco a premi. Fresca di laurea all’Accademia delle belle arti, 27 anni, voleva lasciare la sua Alghero per trasferirsi a Roma e diventare artista a tempo piano: “Avevo bisogno di soldi per fare il salto nella capitale. Così iniziai a fare provini per quiz. Superai il primo test di Chi vuol essere miliardario. Poi mia madre mi parlò di questo Grande Fratello. Lessi che si vincevano dei soldi, non capivo bene”, racconta da un paese vicino Casablanca, dove vive stabilmente da qualche mese assieme al compagno, pilota d’aerei. “Iniziai una serie interminabile di colloqui con gli autori”.

Che cosa le chiedevano?
“Volevano capire la mia psicologia, come mi rapportavo agli altri. C’era un’intera squadra di psicologi che ci studiava. Alla fine di uno degli ultimi colloqui, durato due ore davanti a una telecamera, un autore mi fece: ‘Ma quante cazzate ci hai raccontato?’. Mi arrabbiai, gli dissi di non permettersi di parlarmi così”.

Era un test?
“Sì, volevano capire come reagivo alle provocazioni. Andò bene”.

Il 14 settembre 2000 entra nella casa. Cosa fa?
“La pipì. Come prima cosa andai in bagno. Ero emozionatissima. Poi iniziai a scrutare gli altri nove che vivranno con me”.

La prima notte la passate a parlare quasi fino all’alba.
”Erano tutti ansiosi di svuotare il sacco e raccontare subito i propri drammi personali”.

Chi la colpì di più?
“Pietro. I suoi occhi vivi, attenti, attivi. Era un ragazzo furbo, intelligentissimo, uno che guardava, nel senso più profondo del termine»

Le telecamere non vi influenzavano?
“No, noi eravamo i primi. Ritorni a 20 anni fa: internet non era così diffuso, nessuno di noi aveva visto l’edizione olandese. Non avevamo idea di dove fossero le telecamere né di come venivamo ripresi. Non pensavamo neppure ci fossero i primi piani”.

Una telecamera l’avete scoperta però.
“Un giorno mi stavo mettendo la crema, ero in bagno, seminuda. Sento un rumore dietro lo specchio, era un operatore che parlava. Fu un piccolissimo shock. Per la prima volta sentii una presenza esterna, che non fosse la voce di Daria Bignardi”.

E i telespettatori?
“Sinceramente? Tra noi dicevamo: ‘Non ci guarderà nessuno’. Pensavamo che per le persone a casa fosse una rottura di palle infinita guardarci parlare tutto il giorno seduti sul divano”.

Lei parlava parecchio con Lorenzo, il cuoco.
“Era la mia sicurezza”.

Discuteva con Rocco Casalino.
”Forse la persona più stimolante con cui parlare”.

Litigava con Salvo.
“Il più testardo, ma anche quello che mi faceva ridere di più”.

Andava d’accordo persino con Marina La Rosa.
“Non una gatta morta, ma una persona silenziosa e piuttosto profonda”.

E si confidava con Cristina, poi vincitrice.
“Una ragazza molto sola, che aveva sofferto tanto nella vita”.

Lei è arrivata quinta, ed è uscita dalla casa a due settimane dalla fine del programma.
“Mi aprì la porta Marco Liorni e vidi una folla di sconosciuti che indossavano la maglietta con la mia faccia stampata. Pensai che erano comparse pagate da Mediaset, per fare una sceneggiata”.

Poi?
“La sera stessa feci un’intervista in piazza di Spagna, e vedevo la gente avvicinarsi a me. Mi convinsi che non erano pagati. A sera rientrai in albergo e riabbracciai mio padre. Mi spiegò quello che mi ero persa: ‘L’importante è che stai serena, viviti il momento in allegria’”.

Un “momento” di quasi due anni fatti di popolarità nazionale ed effimera. Come la sfruttò?
“Cercando di non farmi illusioni. Rifiutai proposte di ogni tipo di gente che mi prometteva la luna. Partecipai a qualche ospitata in discoteca, circa 8 milioni di lire a sera. E iniziai a frequentare una scuola di teatro e a dedicarmi all’arte”.

Oggi cosa fa?
“Lavoro nel campo dell’arte, come illustratrice e disegnatrice. Ho seguito il mio compagno qui in Marocco, dove sto cercando di reinveintarmi una vita quotidiana”.

Guarda ancora il Grande Fratello?
“Sempre. Ma è un altro programma”.

Si spieghi.
“I concorrenti lo usano legittimamente come un mezzo per poi costruirsi un personaggio sui social e monetizzare in altro mondo. Le concorrenti si comportano quasi sempre come galline che stramazzano davanti alle telecamere”.

Addirittura.
“Da donna mi vergogno un po’: guardandole sembra che la nostra vita giri tutta intorno all’uomo di turno da conquistare”.

Ma lei li sente ancora gli altri “ragazzi”?
“Chiamo spesso Lorenzo, Salvo e Sergio (l’ottusangolo, ndr). Vede, insieme abbiamo fatto qualcosa di forte, di irripetibile. Tra noi c’è un legame che non si può spezzare. E quello che è successo a Pietro ci ha segnato tutti. Ancora oggi, vent’anni dopo, spero che i ragazzi stiano tutti bene”.

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