Giuseppe Conte è “tra gli Elevati” e ha restituito all’Italia “una parte della dignità persa di fronte al mondo intero”. Quindi, “qualsiasi cosa che preveda di scambiare lui, come facesse parte di un mazzo di figurine del circo mediatico-politico, sarebbe una disgrazia“. Lo scrive Beppe Grillo in un post sul suo blog che di fatto diventa un endorsement a un ritorno di Conte a Palazzo Chigi. Il premier dimissionario, racconta il Fatto Quotidiano, si sta prendendo qualche ora di riposo nella campagna romana in attesa del G7 di Biarritz. Dopo il discorso al Senato, Luigi Di Maio lo ha definito “una perla rara”, mentre dal segretario Pd Nicola Zingaretti per ora sono arrivati solo veti. Tra i democratici però c’è anche chi è pronto a prendere in considerazione un ritorno di Conte, che non è mai stato estromesso dalla rosa dei nomi, in parte proprio per quella sua invettiva contro Matteo Salvini a Palazzo Madama. Mentre l’ultima volta che Grillo ha parlato è stato per dire di mollare la Lega e affidarsi a un altro “Elevato”, Sergio Mattarella: così il M5s ha poi fatto.

“Sembra che nessuno voglia perdonare a Conte la sua levatura ed il fatto che ci abbia restituito una parte della dignità persa di fronte al mondo intero”, scrive il fondatore del M5s. “Conte non si lancia in strambe affermazioni, mostra e dimostra un profondo senso di rispetto per le istituzioni, insieme ad una chiara pacatezza ricca di emozioni normali, senza disturbi della personalità“, scrive Grillo. Che poi chiede: “La politica è mediazione o mediocrizzazione? E’ tenere il proprio punto o diventare camerieri alle cene della corte di Bruxelles? E’ parlare continuamente oppure quando serve?”. Così Grillo lancia il suo assist a Conte premier anche per il futuro governo.

Nel post, mette poi a confronto Conte con i suoi ex e scrive: “Conte è giunto a noi dopo una serie di personcine davvero incredibili, come dimenticare le incredibili figuracce internazionali che ci hanno regalato? Dalla “culona inchiavabile” riservato all’omologa tedesca dell’ex badante di nipoti sino alla vergogna dell’asservimento assoluto, con o senza guasconaggine”, scrive riferendosi a Silvio Berlusconi. “Ricordate? Napolitano Bis fa quasi un colpo di stato per disarcionare l’homus olgettinus e lo cambia con il coperchio di una calcolatrice – prosegue Grillo facendo riferimento a Mario Monti – lo psichiatrico sostituito con un fermacarte, così poco espressivo che la Bignardi ha dovuto mettergli un cane in braccio. Rigor Montis, per mettere a posto dei conti stravaganti e mezzi inventati, ha portato milioni di persone a stare davvero male, obbedendo come un contabile al padrone. Quindi arriva il nipote, Enrico, con l’esperienza politica da nipote di Gianni Letta: un pò di nulla come pausa”, scrive Grillo.

L’ex comico non risparmia una stoccata nemmeno a Matteo Renzi. “Poi… il finto rottamatore, un guascone che compare su tutte le reti in una svendita di ferrivecchi ripetendo “venghino siori venghino” salito su a furor di europee, mancette e menzogne: “il daspo ai corrotti! Il daspo ai corrotti!”. Anche lui va a Bruxelles, sempre felice di rappresentare al meglio l’Italia, anche lui obbedisce: via i diritti dei lavoratori, dopo la disintegrazione dell’esistenza ai pensionandi del competentissimo predecessore. Un tradimento senza alcuna decenza della storia del suo partito, di quella del paese e dei suoi sistemi di equilibrio sociale”, scrive Grillo.

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