La prima giornata decisiva per la crisi del governo gialloverde lo è solo a metà: i capigruppo del Senato non hanno trovato un accordo all’unanimità sul calendario e il voto spetterà domani 13 agosto all’Aula (ore 18). La presidente Elisabetta Casellati ha convocato Palazzo Madama in poco meno di 24 ore, provocando le polemiche delle opposizioni, ma neppure l’accelerazione basterà (almeno sulla carta) al Carroccio per avere i voti necessari per programmare la mozione di sfiducia al premier. Anche per questo Matteo Salvini, dopo aver visto i suoi e in attesa del faccia a faccia con Silvio Berlusconi, ha detto di essere pronto a tutto, ovvero “anche a ritirare i suoi ministri”. Ma pure questa strada non è abbastanza efficace per accelerare i tempi: Giuseppe Conte in ogni caso passerà dal Parlamento e si dovrà aspettare almeno un’altra settimana. “Confido in Mattarella”, ha detto anche il ministro dell’Interno. “Una maggioranza non c’è”. In realtà sullo sfondo qualcosa si muove: Luigi Di Maio ha visto i suoi per un’assemblea congiunta in mattinata e ha garantito (sostenuto da Beppe Grillo) che “con Matteo Renzi non si siederà mai al tavolo, ma il piano è quello di vivere alla giornata; sul fronte opposto il Pd rischia la scissione con l’ex segretario sempre più scalpitante, eppure Nicola Zingaretti sta valutando la questione. Intanto il Capo dello Stato tace e aspetta che la crisi, ancora soltanto manifestata a parole, si consumi in Parlamento.

La capigruppo fissa l’intervento di Conte per il 20 agosto – La riunione dei capigruppo a Palazzo Madama nel pomeriggio ha deciso che Conte parlerà in Senato per illustrare “le sue comunicazioni” il 20 agosto prossimo. Solo che Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia non sono d’accordo: per il Carroccio il premier doveva presentarsi a Palazzo Madama già il 14 agosto, ma per farsi sfiduciare. Per questo l’Aula si esprimerà a maggioranza martedì 13 agosto alle 18. In teoria dovrebbe essere una formalità: i capigruppo del Movimento 5 stelle, del Pd e del gruppo Misto – che insieme sulla carta rappresentano 173 senatori, la maggioranza – erano già d’accordo. La rigida interpretazione delle regole della presidente del Senato, però, ha imposto una ratifica dell’intero emiciclo visto che la decisione nella conferenza dei capigruppo non è arrivata all’unanimità. Già in mattinata Maria Elisabetta Alberti Casellati aveva fatto sapere -citando le norme – che “la convocazione dell’Assemblea, nell’ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato in capigruppo all’unanimità, non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l’applicazione del regolamento. L’art. 55, comma 3, prevede infatti che sulle proposte di modifica del calendario decida esclusivamente l’Assemblea, che è sovrana. Non il presidente, dunque”.

Pd e Leu contro Casellati: “Accelera, regalo a Salvini” – Un modo per provare a non intestarsi alcune decisione. Che al renziano Andrea Marcucci non basta. “Questo è uno spettacolo indegno, una forzatura gravissima quando nella capigruppo c’era l’accordo della maggioranza su Conte che avrebbe riferito il 20 in Aula. La presidente del Senato forza il calendario per fare l’ennesimo favore a Salvini. I diktat della Lega non possono cambiare i numeri in Parlamento. Domani l’Aula lo dimostrerà”, dice il capogruppo del Pd al Senato parlando di “ennesimo oltraggio al Parlamento”. Anche Loredana De Petris, di LeU, accusa Casellati di “piegare il regolamento a chi ha deciso dalla spiaggia, attentando alla possibilità dei senatori di svolgere il proprio mandato”.

La conta: in Aula sarebbero 159 a 137 – Il timore dei senatori di centrosinistra, infatti, è uno: riusciranno tutti i senatori del Pd, del M5s e del Misto a rientrare a Roma in tempo per votare il calendario dei lavori? E dunque respingere l’assalto di Matteo Salvini, che domani intende far votare la sfiducia a Conte il 14 agosto, per anticipare le comunicazioni all’aula dello stesso premier il 20? Secondo fonti dem i senatori che sarebbero pronti a sedersi al loro posto già domani sono 102 del M5s su 107, 45 del Pd su 51 e 12 del Misto: in totale 159 parlamentari, contro i 137 voti potenziali di Lega, Fi e Fdi. Il nuovo asse di M5s, dem, Leu più altri del Misto, potrebbe dunque approvare il suo calendario e programmare l’informativa di Conte per il 20 agosto. Per la verità le comunicazioni di Conte per il 20 sono già acquisite: domani si tratta di bocciare la richiesta di calendarizazzione della mozione di sfiducia. E quindi il Pd dovrà votare insieme ai grillini contro la proposta della Lega che vuole fissare la mozione di sfiducia a Conte alla vigilia di ferragosto.

Romeo (Lega): “Nuova maggioranza? Domani vediamo” – “Abbiamo chiesto di votare al più presto la mozione di sfiducia a Conte: siamo disponibili a votare anche il giorno di ferragosto per parlamentarizzare la crisi e poi andare a votare. Loro vogliono solo a prendere tempo per mantenere le poltrone”, ha attaccato il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo. Che poi è tornato all’antica e ha difeso Forza Italia. “Una nuova maggioranza M5s-Pd-Leu? Quando si vedranno i voti sulla sfiducia capiremo. Fi e Fdi sono sempre stati coerenti. È giusto che domani l’Aula voti sul calendario, anche se sembriamo non avere numeri”.

Di Maio: “Mai al tavolo con Renzi” – Fuori da date e numeri, invece, ci sono le parole. Al quarto giorno di crisi, continuano i botta e risposta. Il weekend ha partorito proposte di governi di scopo (Matteo Renzi), rifiuti (Nicola Zingaretti), frenate sulle elezioni (M5s e Beppe Grillo) e desideri di corsa al voto (Matteo Salvini). Oltre ovviamente al dibattito interno al Pd, diviso tra la linea di Renzi – approvazione del tagliapoltrone e governo di scopo – e quella di Zingaretti – nessun accordo con M5s ma neanche una chiusura a un governo di legislatura. “L’obiettivo di oggi è quello di arrivare ad un nuovo governo, di che natura dovrà essere, lo vedremo in seguito. La crisi dovrà essere totalmente parlamentarizzata: le comunicazioni di Conte saranno la priorità”, ha detto Marcucci. Subito smentito da fonti vicine al segretario: “Quelle di Marcucci sono posizioni espresse a titolo personale”. Luigi Di Maio, intanto, dopo aver incontrato i suoi, ha chiarito: “Nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi. Leggo di aperture, chiusure: il M5S vuole che si apra al taglio dei 345 parlamentari, inoltreremo la richiesta alla Camera. Non ci sono giochi di palazzo da fare, votiamo il taglio”.

CRONACA ORA PER ORA (aggiornata fino alle 22.30)

Ore 22.30 – Minniti: “Proposta Renzi respinta senza successo”
“La prima osservazione, banale, è che si può cambiare opinione e si è cambiata opinione”. Lo ha detto Marco Minniti, a ‘In onda’ su La7, a proposito della proposta del governo di scopo avanzata da Matteo Renzi. “Quando c’è stata la proposta Renzi abbiamo avuto tre effetti -ha spiegato l’ex ministro-: primo, il Pd è andato sotto stress. Secondo, il centrodestra si è unificato al punto che ha mantenuto una posizione unitaria oggi al Senato. Terzo, la proposta è stata respinta con contumelie da coloro che dovevano accoglierla, il M5s. Al momento, sembra non abbia raccolto successo. Vediamo cosa succede la settimana successiva”.

Ore 21.30 – Salvini: “Molti M5s mi chiamano, non vogliono morire renziani”
“Molti M5s mi chiamano, sono persone con cui ho lavorato bene, non farò i nomi nemmeno sotto tortura, però mi dicono: non vogliamo passare dalla rivoluzione a morire renziani…”. Lo dice Matteo Salvini in una dichiarazione a In Onda su La7, registrata al termine di un comizio e trasmessa questa sera.

Ore 21 – Domani 13 agosto conferenza stampa di Renzi in Senato
Domani alle 16,30 il senatore Matteo Renzi terrà una conferenza stampa in Senato per illustrare la sua posizione sul governo istituzionale.

Ore 20.10 – Salvini: “Mi affido alla saggezza del Colle, è evidente che non c’è un’altra maggioranza”
“Mi affido alla saggezza del Presidente della Repubblica: è evidente che non c’è un’altra maggioranza”. Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini al termine dell’assemblea con i parlamentari leghisti in un hotel romano.

Ore 19.58 – Salvini: “Pronti a tutto, pronti anche a ritirare i ministri”
“La democrazia è dare la voce al popolo, noi siamo per dare la voce al popolo. L’unica cosa che non ci interessa è scaldare la poltrona”. Così Matteo Salvini al termine assemblea Lega.

Ore 18.52 – Airola (M5s): “Ministri leghisti vogliono votare sfiducia a loro stesso governo”
“I ministri leghisti voteranno la sfiducia al loro stesso governo. Almeno si dimettano”. Lo scrive su Facebook il senatore del Movimento 5 Stelle, Alberto Airola.

Ore 18.50 – Terminata riunione dei gruppi della Lega
Terminata la riunione dei gruppi parlamentari della Lega, svoltasi al Grand Hotel Palatino di Roma. La riunione, durata poco più di un’ora, si è aperta con un lungo applauso al leader Matteo Salvini.

Ore 18.45 – Conferenza capigruppo Camera spostata alle 19
La capigruppo della Camera di domani alle 12 è stata spostata alle 19, dunque dopo il voto dell’aula del Senato sul calendario.

Ore 18.42 – Patuanelli (M5s): “Centrodestra è tornato unito”
“Il centrodestra è unito e vota allo stesso modo”. Lo dice il presidente dei senatori del M5S, Stefano Patuanelli, commentando il voto della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

Ore 18.39 – Forza Italia convoca senatori per domani alle 16
Domani, martedì 13 agosto, alle 16 riunione del gruppo di Forza Italia, presso la sala della Commissione Industria (3 p. Carpegna). Alle ore 18 è convocata l’Aula per voto Calendario. È quanto si legge nel SMS inviato ai senatori azzurri.

Ore 18.25 – Marcucci (Pd): “Da Casellati favore a Salvini”
“La presidente del Senato forza il calendario per fare l’ennesimo favore a Salvini. I diktat della Lega non possono cambiare i numeri in Parlamento. Domani l’aula lo dimostrerà”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci al termine della capigruppo.

Ore 18.20 – Romeo (Lega): “Nuova maggioranza?Vedremo”
“Abbiamo chiesto di votare al più presto la mozione di sfiducia a Conte: siamo disponibili a votare anche il giorno di ferragosto per parlamentarizzare la crisi e poi andare a votare. Loro vogliono solo a prendere tempo per mantenere le poltrone”. Lo dice il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo. Nasce una nuova maggioranza M5s-Pd-Leu? Quando si vedranno i voti sulla sfiducia capiremo. Fi e Fdi sono sempre stati coerenti. E’ giusto che domani l’Aula voti sul calendario, anche se sembriamo non avere numeri”.

Ore 18.10 – Lega sposta assemblea in hotel
terrà al Grand Hotel Palatino di Roma l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari della Lega. L’indicazione è arrivata ai deputati e senatori del Carroccio in questo momento e tutti si stanno ora dirigendo verso l’albergo. L’assemblea congiunta della Lega era stata convocata per le 18 alla Auletta dei gruppi parlamentari di Montecitorio.

Ore 18.04 – Bernini: “M5s -Pd rampa di lancio per Conte bis”
“Le comunicazioni fanno parte di un traccheggiamento di M5s e Pd per creare una rampa di lancio per un Conte bis o un nuovo governo”. Lo dichiara Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia, dopo la conferenza dei capigruppo. “Il Pd dica subito se vuole votare a favore della mozione di sfiducia a Conte o creare un nuovo governo. Noi non vogliamo creare accordicchi di palazzo. Casellati ha seguito il percorso giusto”, aggiunge.

Ore 18 – Pd-Leu: “C’era accordo di maggioranza per Conte il 20. Da Casellati”
“Uno spettacolo indegno”, una “forzatura gravissima quando nella capigruppo c’era l’accordo della maggioranza su Conte che avrebbe riferito il 20 in Aula”. Così il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci al termine della capigruppo, parlando di “ennesimo oltraggio al Parlamento”. “La Casellati – aggiunge – non doveva prestarsi”. Anche Leu denuncia la scelta di “piegare il regolamento – dice Loredana De Petris -a chi ha deciso dalla spiaggia”, “attentando alla possibilità dei senatori di svolgere il proprio mandato”.

Ore 17.56 – De Petris: “Lega voleva sfiducia Conte mercoledì”
La Lega insieme a Forza Italia e a Fratelli d’Italia “ha chiesto di votare la sfiducia a Conte mercoledì dopo Genova”. Lo ha riferito Loredana De Petris, presidente del gruppo misto in Senato (Leu) al termine della capigruppo.

Ore 17.50 – Comunicazione Conte il 20 agosto, ma serve conferma dell’aula
La capigruppo del Senato ha fissato per il 20 agosto le comunicazioni del premier Giuseppe Conte. Sul calendario, approvato a maggioranza, voterà però domani l’Aula. E’ quando riferisce la presidente del Misto Loredana De Petris.

Ore 17.49 – Governo: domani Aula Senato vota su calendario alle 18. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo

Ore 16.58 – Di Maio: “Ministri Lega si dimettano, voteranno sfiducia a loro stessi”
“La Lega presenta una mozione di sfiducia in parlamento al governo, e i senatori della Lega voteranno la sfiducia a loro stessi. Ecco perché è giusto far dimettere i ministri della Lega”. Lo ha dichiarato in diretta Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, che ha aggiunto: “Il M5s è stato sempre corretto, non abbiamo trovato nessun pretesto per fare cadere il governo”.

Ore 16.57 – Di Maio: “Con Salvini esercizio provvisorio”
“Salvini ha deciso di mettere a rischio il Paese: un governo che nasce dopo il voto a ottobre non avrà il tempo di fare le cose. Se tutto va bene un nuovo governo ci sarà a dicembre e non avrà il tempo per fare tante cose come il taglio dell’Iva o di confermare il reddito e la pensione di cittadinanza. Andremo in esercizio provvisorio: un rischio assurdo”. Lo ha detto il vicepremier e capo politico M5s Luigi Di Maio in una diretta Fb.

Ore 16.55 – Di Maio: “Non vogliamo sederci a tavolo con Renzi”
“Nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi. Leggo di aperture, chiusure: il M5S vuole che si apra al taglio dei 345 parlamentari, inoltreremo la richiesta alla Camera. Non ci sono giochi di palazzo da fare, votiamo il taglio”. Così il capo politico del M5S Luigi Di Maio, in diretta Facebook.

Ore 16.40 – Di Maio: “Nuovo governo farà aumentare Iva”
La Lega ha deciso di essere sleale nei confronti del contratto di governi e dei problemi degli italiani da risolvere. Non hanno staccato solo per il consenso, stavamo arrivando al taglio dei parlamentari. Hanno deciso di mettere a rischio l’Italia e le famiglie, un nuovo governo non potrà evitare l’Iva, ci vorrebbe minimo dicembre”. Così il capo politico del M5S Luigi Di Maio, in diretta Facebook. “E’ un rischio assurdo, questo governo aveva oltre il 50% del consenso”, ha aggiunto.

Ore 16.35 – Calenda: “Pd è morto, Renzi non risponde al telefono”
“Il Pd è finito”. Lo afferma Carlo Calenda ai microfoni di Circo Massimo, su Radio Capital. “Così com’è è finito sicuramente. Dopodiché può decidere di andare oltre sé stesso, rilanciarsi, ricostruirsi in qualcosa di diverso”, ragiona l’europarlamentare, che poi delimita i confini della scissione nel partito: “Ci sono due Pd: uno ha i gruppi parlamentari e un altro ha il partito. Nell’ultima direzione ho proposto di creare una segreteria politica in cui la gente si guarda in faccia e prende una decisione comune. I primi a non volerlo sono stati i renziani. Renzi non si siede con nessuno, non prende la telefonata di nessuno e non discute con nessuno. Questa è la verità”, attacca l’ex ministro, “La scissione nel Pd già c’è. Ormai è un dato di fatto. Renzi ha fatto un’intervista, non solo facendo zompare per aria il Pd ma anche facendolo diventare argomento di conversazione al posto della crisi di governo. Il tutto senza fare una telefonata a nessuno. E questo aveva detto che avrebbe fatto il senatore semplice e che non avrebbe parlato per due anni… pensa se parlava”.

Ore 16.30 – Cappato: “Conte a capo di maggioranza alternativa”
A capo dell’ipotizzata maggioranza alternativa da raccogliere attorno al nome del nuovo commissario europeo dell’Italia, secondo il radicale Marco Cappato potrebbe esserci l’attuale presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Conte – spiega Cappato all’Adnkronos – oggi è l’unica persona nelle condizioni di produrre un cambiamento di strategia. Se scegliesse per Bruxelles un nome di rottura, una figura europeista e competente, i partiti sarebbero costretti a seguirlo. Sarebbe lui il leader politico di questa operazione e potrebbe rimanere presidente del Consiglio”.
Al centro dell’operazione, però, secondo Cappato devono esserci “idee e obiettivi”. “Governi ‘balnearì, ‘di transizionè, sono formule barocche neanche previste dalla Costituzione – dice – non è un bel modo di procedere. A un governicchio di due mesi non sono favorevole, a una aggregazione tra chi nel Paese e in Parlamento sostiene l’Unione europea invece sì”.

Ore 16.20 – I numeri: domani in aula 159 senatori M5s-Pd-Misto
Se domani si votasse in Aula sul calendario del Senato, potrebbero essere presenti 102 senatori M5s su 107, 45 Dem su 51 e 12 senatori del Misto: in totale 159 parlamentari, contro i 136 voti potenziali di Lega, Fi e Fdi. Sono questi, a quanto si apprende, i numeri aggiornati secondo calcoli del Pd, al netto di chi non riesce a rientrare dalle vacanze. Il nuovo asse di M5s, Dem, Leu più altri del Misto, potrebbe approvare il suo calendario e programmare l’informativa di Conte non prima della prossima settimana. (ANSA).

Ore 16.16 – Iniziata conferenza dei capigruppo
E’ iniziata la conferenza dei capigruppo del Senato convocata per discutere della mozione di sfiducia presentata dalla Lega nei confronti del premier Giuseppe Conte. Sul tavolo anche questioni legate all’interpretazione del regolamento di fronte a divergenze sul calendario dei lavori.

Ore 16.13 – Incontro Salvini-Berlusconi già in serata
Potrebbe tenersi già in serata, o al massimo nella giornata di domani, a Palazzo Grazioli, l’incontro tra il segretario federale della Lega, Matteo Salvini e il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

Ore 16.10 – Taverna (M5s): “Chiederemo comunicazioni Conte il 20 agosto”
“È una crisi totalmente incentrata sull’egocentrismo del ministro Salvini che vuole tornare alle urne; la trovo di un cinismo pazzesco”. Lo ha detto la Senatrice Paola Taverna, M5S, vicepresidente del Senato, ai microfoni dello speciale del Gr1. “Salvini – ha spiegato poi Taverna – ha avuto tempo abbondante per inserire la crisi in tempi ragionevoli. Vedere agire così è stato un affronto per un progetto di governo e un Paese che non meritava questo trattamento, come non lo meritava il premier Conte; mette in dubbio tutta la genesi di questo governo. Ci sembra poco rispettoso anche perché gli italiani sono in meritate ferie. Noi chiederemo per il 20 il confronto con il Presidente del Consiglio. Esistono delle regole che Salvini dimentica, ma noi no, nei confronti delle figure istituzionali in primis il Presidente della Repubblica”.

Ore 16 – Marcucci (Pd): “Convocazione aula domani è forzatura domani”
“Sto andando a una capogruppo delicata, sarebbe una forzatura inaudita convocare domani l’Aula sulla crisi. E’ inaudito e impensabile, servono i tempi necessari”. Così il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci arrivando alla capigruppo a Palazzo Madama, spiegando che “ci risulta che ci sia una richiesta formale da parte del presidente del Consiglio Conte” di fare le sue comunicazioni. “Per noi si deve partire da lì poi si aprirà formalmente la crisi”.

Ore 15.40 – Marcucci (Pd): “Partiamo dalle comunicazioni di Conte”
“Ci risulta che il presidente del Consiglio abbia chiesto formalmente di venire a riferire in Parlamento. Credo che è da questo che si debba partire. Da quel momento in poi si aprirà la crisi e spetterà al presidente della Repubblica e non a Matteo Salvini gestirla”. Lo ha detto il presidente del senatori Pd, Andrea Marcucci, poco prima di entrare alla conferenza dei presidenti di gruppo al Senato che dovrà stabilire i prossimi passaggi parlamentari della crisi di governo.

Ore 15.30 – Marcucci (Pd): “Obiettivo è andare a nuovo governo”
“L’obiettivo di oggi è quello di arrivare ad un nuovo governo, di che natura dovrà essere, lo vedremo in seguito. La crisi dovrà essere totalmente parlamentarizzata: le comunicazioni di Conte saranno la priorità”. Lo ha detto il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci aprendo l’assemblea dei senatori Dem.

Ore 15 – Morra (M5s): “Taglio dei parlamentari, poi chi vivrà vedrà”
“Il Movimento va avanti per la sua strada, chiedendo al Parlamento di votare quello che era previsto in aula il 9 settembre e cioè il taglio dei parlamentari”. Lo ha detto Nicola Morra del M5S, dopo l’assemblea congiunta dei gruppi. “Noi chiediamo e pretendiamo che nel rispetto della Costituzione,qualora si debba viver una crisi di governo, tutto passi per l’aula. Qualcuno aveva dimenticato che c’è una Costituzione noi chiediamo di votare la legge sul taglio, poi chi vivrà vedrà: c’è un presidente della Repubblica e c’è una carta costituzionale”, ha aggiunto.

Ore 14.45 – Quartapelle (Pd): “137 a 174, Salvini non ha numeri per sfiducia”
“Al Senato il centrodestra ha 137 senatori. Gli altri partiti 174. Non può dare lui le carte, anche se rimette in piedi il centrodestra. Deve darsi una calmata. Per questo è importantissimo che il Pd resti unito come dice @nzingaretti. Così possiamo essere determinanti”. Lo afferma la deputata del Pd Lia Quartapelle.

Ore 14.20 – Marcucci: “Aula tra 19 e 20”
“C’è la mozione di sfiducia a Salvini. Ma se c’è’ la richiesta di riferire da parte di Conte quella è la priorità su tutto. Lo ascolteremo e poi partirà la crisi. Riteniamo che i tempi debbano essere più brevi possibili, compatibili con le esigenze del premier, penso tra il 19 e il 20”. Lo afferma il capogruppo pd al senato, Andrea Marcucci, lasciando il Nazareno dopo aver incontrato il segretario dem, Nicola Zingaretti.

Ore 14 – Pd mobilita i senatori: “Valutate rientro a Roma”
“Qualora la presidente Casellati con una assurda forzatura decidesse, a seguito della capigruppo di oggi, di convocare l’aula per il voto sul calendario già domani, martedì 13 agosto, sarà fondamentale la presenza di tutti. Vi chiediamo cortesemente di iniziare a valutare come meglio organizzarvi per rientrare a Roma. Seguiranno indicazioni più precise”. E’ questo il messaggio che, a quanto si apprende, è giunto in questi minuti ai senatori Pd.

Ore 13.45 – Renzi: “È un onore essere insultato da Grillo”
“Agli attacchi quotidiani che ricevo dai miei compagni di partito oggi si sommano gli insulti di Beppe Grillo. L’uomo che un tempo mi chiamava ‘ebetinò, adesso mi definisce ‘avvoltoiò. Non male, dai, si migliora”. Così Matteo Renzi su Instagram. “Ma non c’è insulto che possa fermarmi: davanti a Capitan Fracassa che chiede pieni poteri e culla l’antico sogno di uscire dall’Euro, io sopporto ogni insulto e insisto sul Governo Istituzionale – aggiunge – Per la mia immagine e per il mio tornaconto personale sarebbe meglio stare in un angolo ad aspettare lo sfascio. Ma il bene comune viene prima dell’interesse dei singoli. Prima si pensa all’Italia, poi agli interessi di parte. Buona settimana di Ferragosto”.

Ore 13.17 – Salvini: “Lavoriamo già alla prossima manovra”
“Non rispondiamo agli insulti quotidiani di chi non vuole mollare la poltrona, Renzi e 5Stelle, e stiamo già lavorando alla manovra economica del prossimo governo: tasse al 15% per tanti lavoratori e imprenditori, investimenti, dimezzamento dei tempi dei processi e grandi opere. Prima si vota, prima l’Italia riparte: chi ha paura delle elezioni?”. Così Matteo Salvini in una nota.

Ore 12.58 – Di Maio: “Solo Mattarella decide quando e se votare”
“Mattarella è l’unico che decide quando e se andare a votare. Già è surreale che ci debba essere crisi a Ferragosto. Ai cittadini viene scaricata addosso la preoccupazione non delle elezioni ma di una crisi che colpirà misure per loro importanti. Un governo non si insedierà prima di dicembre: salterà tutto quello che abbiamo fatto, quindi reddito, quota 100…Stiamo parlando del futuro del nostro Paese”. Così il capo politico del M5S Luigi Di Maio, durante l’assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati.

Ore 12.44 – Zingaretti: “Vedremo con Mattarella soluzione migliore”
“Non credo sia possibile e credibile un’ipotesi che preveda un governo per fare la manovra da cui questo governo sta scappando per poi andare a votare. Questo sarebbe davvero un regalo a quella destra pericolosa che tutti vogliamo fermare. Apriamo la crisi e vedremo con Mattarella quale è la forma migliore più seria e credibile per salvare l’Italia”. Lo ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti parlando al Nazareno e invitando i Dem all’unità.

Ore 12.34 – Di Maio: “Lega ritiri i suoi ministri o sfiduci se stessa”
La Lega faccia dimettere tutti i suoi ministri da questo Governo. I ministri della Lega dovrebbero votare contro se stessi. Noi saremo al fianco di Giuseppe Conte. Ha il diritto di presentarsi alle Camere per dire quello che abbiamo fatto, quello che potevamo fare e che non faremo. Ci devono guardare negli occhi”. Lo afferma il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, parlando all’assemblea dei parlamentari del Movimento.

Ore 12.23 – Grillo: “Nuova specie di sciacallaggio: avvoltoi persuasori”
Non solo lo sceriffo Salvini nel post di Grillo. Per il fondatore del M5S “Intanto volano degli avvoltoi di nuova generazione: gli avvoltoi persuasori”, scrive con un riferimento implicito a Matteo Renzi, protagonista in queste ore di una iniziativa per arrivare ad un governo istituzionale, che veda insieme Pd e M5S. “E’ una nuova specie di sciacallaggio: invece di aspettare la fine cercano di convincerti che è già avvenuta. Non sono elevati, non volano neppure. In realtà strisciano veloci fra gli scranni: ma è soltanto un’illusione, nient’altro che un’illusione dovuta alla calura”.
“Quando queste defezioni e quelle allucinazioni saranno passate basta farsi trovare uniti e parlare unicamente con gente elevata e non in caduta libera”, chiede Beppe Grillo.

Ore 12.18 – Grillo: “Salvini è uno sceriffo in fuga”
“Lo sceriffo è in fuga dalla città, attraversa a gran velocità gli stati del sud accolto da un oceano di fischi. “Ma come scappi dal tuo dovere cercando rifugio qui per chi ci hai preso sceriffo?”Molti hanno addirittura disseppellito il vaffanculo in Sicilia, così, senza passare dal suo ufficio, è in corsa a chiedere mezzi all’ex cavaliere disarcionato (del porco non si butta via niente)”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog dove ha anche indirettamente attaccato Renzi definendolo un avvoltoio.

Ore 12.13 – Zingaretti: “Pd unito, non credibile governo solo per manovra”
“Non è credibile l’ipotesi di un governo per fare la manovra economica e portare poi alle elezioni, sarebbe un regalo a una destra pericolosa che tutti vogliono fermare”. Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti parlando al Nazareno.

Ore 11.30 – Di Maio: “M5s ha sempre lavorato”
“Abbiamo sempre lavorato anche nelle ultime ore. Il M5S ha sempre lavorato e io sto provando adesso a far pubblicare il decreto rider in gazzetta ufficiale almeno per tutelare quei ragazzi che aspettano ancora tutele”. Così Luigi Di Maio all’assemblea del M5s.

Ore 11.18 – Di Maio a Salvini: “Buon ritorno ad Arcore, Dudù”
“Buon ritorno ad Arcore, dudù”. A quanto apprende Adnkronos Luigi Di Maio, usa l’ironia aprendo l’assemblea dei gruppi M5S. In sala M5S quasi al completo, mentre viene dato in arrivo il presidente della Camera, Roberto Fico.

11.17 – Buffagni (M5s): “Io sono per il voto”
“Io sono per andare a votare”. Lo dice il sottosegretario M5s Stefano Buffagni arrivando all’assemblea congiunta del Movimento. Per Buffagni “l’alleanza con il Pd non è il tema” che va discusso nell’assemblea dei gruppi M5s.

10.19 – Moavero: “Il meglio del Paese lo decideranno gli italiani”
“Da italiano mi auspico il meglio per il nostro Paese. Il meglio per il Paese lo decideranno gli italiani e vedremo come l’evoluzione dei prossimi giorni ci permetterà di progredire”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi a Sant’Anna di Stazzema (Lucca) a margine delle celebrazioni per il 75mo dell’eccidio del 12 agosto 1944. A chi chiedeva se questo futuro verrà deciso dentro o fuori il Parlamento il ministro ha risposto: “Anzitutto in Parlamento”.

10.06 – Grasso: “Opposizione può fermare blitz sul calendario”
“A forza di girare per le spiagge, Salvini rischia di finire spiaggiato. E’ stato molto interessante leggere gli articoli di stamattina in merito alla riunione dei capigruppo che si terrà oggi pomeriggio in Senato. Se Cinque Stelle, Pd e Misto sono scaltri, Salvini non potrà vincere questa partita e umiliare il Parlamento col suo 17% di voti”. Lo dichiara Pietro Grasso (LeU) in un post su Facebook.

10.05 – Casellati: “Se non c’è unanimità tra capigruppo, Aula vota il calendario”
“La convocazione dell’Assemblea, nell’ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato in capigruppo all’unanimità, non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l’applicazione del regolamento”. Lo dichiara il presidente del Senato Elisabetta Casellati. “L’art. 55, comma 3, prevede infatti che sulle proposte di modifica del calendario decida esclusivamente l’Assemblea, che è sovrana. Non il Presidente, dunque”, aggiunge, sottolineando che il “rispetto delle regole” è a “garanzia” dei cittadini.

9.23 – De Magistris: “Se si vota, la mia alternativa c’è”
“Nel pieno di un agosto di fuoco il Governo è scoppiato. Sembra imminente la consumazione definitiva di un’esperienza politica e di governo complessivamente dannosa per la tenuta democratica del nostro Paese. Se il Presidente della Repubblica, garante degli equilibri costituzionali, dovesse ad un certo punto maturare, invece, la scelta dello scioglimento della Camera e del Senato, ritengo sia venuto il nostro momento per candidarci alle politiche. Io ci sono”. Lo scrive in un lungo post su Facebook, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “Mi sento pronto e molto carico per costruire l’alternativa e sono contento – se la situazione dovesse precipitare nelle prossime settimane – di partire proprio da sindaco di Napoli.

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