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Mattia Torre, è morto l’autore “papà” della serie tv cult Boris (e di tante altre cose): aveva 47 anni

Ne dà notizia il Mattino. Torre ha scritto per il teatro, per il cinema e per la tv. In molti ricorderanno il recente monologo scritto da Mattia Torre e letto da Valerio Mastrandrea a 'Propaganda Live' di Diego Bianchi, "La colpa è sempre di un altro

di F. Q.

È morto dopo una lunga malattia Mattia Torre, scrittore, sceneggiatore e autore tv. Ne dà notizia Il Mattino. Torre, insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico è tra i “papà” della serie tv cult Boris. Nato nel 1972, l’esordio a teatro come autore delle commedie L’ufficio, Io non c’entro, Tutto a posto e Piccole anime. Matteo ha scritto anche per il cinema: da Piovono mucche che ha vinto il premio Solinas per la sceneggiatura nel 2002 a Boris, tratto dalla serie tv fino a Ogni maledetto Natale, film anche diretto con Ciarrapico e Vendruscolo. In molti ricorderanno il recente monologo scritto da Mattia Torre e letto da Valerio Mastrandrea a Propaganda Live, “La colpa è sempre di un altro”: “In Italia “è sempre colpa di un altro, di quello che è venuto prima…”, è una “piccola magia tutta italiana” quella di “milioni di cittadini, nessuno con una responsabilità”. Il testo aveva fatto il giro del web (non si tratta dell’unico monologo che Torre aveva scritto per l’attore). E sempre Mastandrea è stato il protagonista de La linea verticale, serie tv andata in onda nel 2018 su Rai 3 e tratta dall’omonimo libro di Mattia, dove lo scrittore ha raccontato la sua battaglia contro il tumore. Per la tv ha scritto Parla con me per Serena Dandini e, insieme a Corrado Guzzanti, è stato autore della serie tv Dov’è Mario?. Tra i primi ad esprimere cordoglio proprio Guzzanti: “Mattia Torre, amico carissimo e brillante, scrittore sopraffino, 47 anni, venti romanzi ancora da scrivere, cento sceneggiature. Una curiosità, un coraggio e un senso dell’umorismo rari in questo mondo, rarissimi in Italia. Uno che se adesso gli dicessi “che la terra ti sia lieve” ti scoppierebbe a ridere in faccia, ci scriverebbe sopra un monologo. Mi mancherai tanto. Ci eri indispensabile”, ha scritto commosso Guzzanti. Sono in molti a ricordarlo sui social.

 

 

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