“E se lo conducesse Silvia Toffanin?”, la domanda ai piani alti del Biscione è stata pronunciata diverse volte negli ultimi giorni durante le riunioni per i palinsesti della prossima stagione. Poi il dubbio amletico: “Accetterà o no?”. Non è un mistero che negli ultimi mesi i riflettori si sono accesi con decisione sulla conduttrice di Verissimo, tanto che, stando alle nostre fonti, alla signora del sabato pomeriggio sarebbero stati proposti ben tre prime time in onda prossimamente su Canale 5. Offerte prestigiose da importanti produzioni televisive, oltre che da Mediaset, che hanno però ottenuto una risposta che suona più o meno così: “Grazie, è una proposta bellissima ma io voglio concentrarmi su Verissimo.” Proposte rifiutate, almeno per quest’anno, ma arrivate forse nel momento più alto della sua carriera.

Dopo tredici anni di Verissimo, che conduce dal 2006, la stagione che si è appena conclusa ha segnato il suo exploit professionale. Il caso Prati ho fornito una visibilità al suo lavoro ma con una chiave diversa. Nessuno si sarebbe aspettato l’intervista con la “cazzimma”, per dirla alla napoletana, della conduttrice veneta alla primadonna del Bagaglino. Lì è emerso tutto il piglio della presentatrice: “Non vuoi parlare di niente Pamela, che sei venuta a fare?” e poi ancora “E’ tutta una barzelletta che non fa neanche più ridere”. L’ha messa in un angolo, non le ha concesso sconti incalzandola su molti punti. Ha alternato umanità ed empatia al contradditorio giornalistico.

Un volto giovane, pulito, garbato. Poco al centro del gossip (salvo le immagini con compagno e figli in vacanza), rare ospitate televisive e ancora più rare le sue interviste. Uno stile di assenza mediatica esterna al suo spazio, ritenuto il suo vero habitat naturale. Non una diminutio ma una scelta precisa, anche di vita, per un prodotto vissuto a pieno. Un percorso più vicino al giornalismo che all’intrattenimento puro, anche se quello con il tempo potrebbe arrivare.

Così come con il tempo sono arrivati spontaneità e naturalezza, cancellando una forma iniziale di rigidità che nascondeva con una prossemica talvolta impacciata. La sensazione che ha accompagnato Verissimo, soprattutto nei primi anni, era quella di un ristorante con le migliori primizie in circolazione, prodotti sufficienti per realizzare un buon piatto anche con un cuoco senza stella Michelin. La crescita è proprio in questo passaggio: Verissimo è Silvia Toffanin, Silvia Toffanin è Verissimo. Se l’è cucito addosso anno dopo anno, rendendolo di fatto il Che tempo che fa di Mediaset. Certamente l’unico salotto gradevole, senza trash e senza cronaca, in onda sulle reti del Biscione.

La differenza, dicevamo, è nello stile. Un senso del limite e di rispetto del pubblico. La scelta di non trasmettere l’intervista, già registrata, di Michele Bravi dopo l’incidente costato la vita a una donna (altri avrebbero fatto lo stesso?). L’incontro con Lory Del Santo dopo la morte del figlio Loren con domande in punta di piedi e senza pietisimo. La consapevolezza ha aiutato non solo la conduttrice ma anche il prodotto che si è liberato dalla sindrome del Segreto e dall’ossessione dell’ospite della telenovela per trainarsi.

La crescita ottenuta sul campo ha acceso le luci su di lei e sono fioccate le proposte. Silvia Toffanin uscirà mai dal recinto di Verissimo? A domanda precisa Alessandro Salem, direttore generale contenuti Mediaset, ha così risposto qualche giorno fa in un’intervista al Fatto Quotidiano: “Ci stiamo pensando. Silvia ha dimostrato di avere grande talento e la rete punta molto su di lei. È chiaro che non si può rinunciare a Verissimo perché come per Bonolis e Ciao Darwin c’ è un forte processo di identificazione tra lei e programma, non sarebbe facile un passaggio di testimone.” Per ora la Toffanin resterà a Verissimo, leader con il 20% di share, ma se le proposte continueranno prima o poi potrebbe dire un sì.

Articolo Precedente

Netflix aumenta i prezzi degli abbonamenti in Italia: ecco cosa cambia

next