Questione morale, a prescindere delle elezioni europee: lo scontro giornaliero tra gli alleati di governo sale di livello, sposta l’orizzonte delle tensioni oltre il limite del 26 maggio e ora verte soprattutto sulle inchieste dei magistrati, che negli ultimi giorni hanno riguardato personalità del centrodestra e quindi anche della Lega. Fatti e indagini che il Movimento 5 Stelle utilizza per criticare il Carroccio, che a sua volta prova a replicare con risultati alterni. Una cosa è certa: il livello dello scontro non è mai stato così alto e, forse, mai così pericoloso per la tenuta del governo. L’ultimo mirino dei pentastellati è puntato su Edoardo Rixi, ex vicesegretario della Lega e attuale viceministro ai Trasporti, imputato per le spese pazze in Regione Liguria: “Le dichiarazioni di Molinari sembrano mettere le mani avanti per salvare Rixi, se dovesse essere condannato – hanno fatto sapere all’Ansa fonti interne al M5s – Se pensano che dopo le elezioni cambierà qualcosa e che con la minaccia di far cadere il governo il M5S accetterà di tenersi un condannato nell’esecutivo continuano a non capire il valore dell’anti-corruzione per il Movimento“. Posizione netta, avvalorata sia dal contratto di governo (che prevede l’estromissione di esponenti in caso di condanna anche in primo grado) che dall’oltranzismo grillino sulla vicenda che ha riguardato Armando Siri, il sottosegretario indagato per corruzione e cacciato dal premier Conte dopo settimane di resistenza leghista. Per Rixi il braccio di ferro rischia di ripetersi, con una differenza dal peso specifico non di poco conto: la sentenza su Rixi arriverà il 30 maggio, dopo quattro giorni dalle elezioni europee. Che sia o meno strategia da campagna elettorale, quindi, gli effetti potrebbero vedersi dopo le urne, con buona pace di chi – come il premier Conte – si è detto sicuro di toni più concilianti dopo il voto.

Il processo a carico di Rixi per le spese pazze in Liguria
Il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi è imputato a Genova nel processo sulle cosiddette spese pazze dei consiglieri regionali liguri. La sentenza è prevista per il 30 maggio. Il procuratore aggiunto Francesco Pinto aveva chiesto la condanna per Rixi a 3 anni e 4 mesi. Erano state chieste condanne anche per altri 18 imputati, tra ex e attuali consiglieri regionali, e l’assoluzione per altri tre. Per l’accusa, i consiglieri regionali nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012 si sarebbero fatti rimborsare con soldi pubblici, spacciandole per spese istituzionali, cene, viaggi, gite al luna park, gratta e vinci, ostriche, fiori e spese per oggetti vari. In alcuni casi, sempre secondo l’accusa, venivano consegnate ricevute che erano state dimenticate da ignari avventori. In altri venivano modificati gli importi a mano. Le pezze giustificative, molto spesso, si riferivano a periodi festivi come Natale, Capodanno, Pasqua e Pasquetta, 25 aprile e primo Maggio, giorni per l’accusa ‘sospettì per svolgere attività istituzionale. Nel complesso viene contestato un ammontare di diverse centinaia di migliaia di euro. A gennaio, alcuni difensori degli imputati avevano chiesto, in via subordinata all’assoluzione, la riformulazione del reato da peculato a indebita percezione di erogazioni o fondi pubblici.

Il sottosegretario risponde: “M5s ricorre a strumenti da regimi totalitari”
In serata è arrivata anche la risposta del diretto interessato. A margine di un convegno tenutosi a Genova, Edoardo Rixi ha replicato duramente alle parole di Di Maio: “A me han dato molto fastidio le affermazioni negli ultimi giorni contro il ministro Salvini, e anche oggi, quando si dice che vogliamo la gestione della quasi totalità del Paese – ha detto il viceministro dei Trasporti – Mi sembra che nei regimi totalitari usino strumenti che forse sono più vicini all’ideologia dei 5 Stelle che non alla nostra”. Per quanto riguarda l’avvicinamento alle elezioni e la tenuta del governo, l’esponente leghista ha idee molto definite: “Ognuno fa la campagna elettorale come crede, noi cerchiamo di risolvere i problemi, altri la fanno attaccandoci. Quando si governa insieme si deve essere una schiera compatta – ha spiegato Rixi – Questo è un governo che ha molti nemici fuori e dentro il Paese. È chiaro che nel momento in cui si vive nel Vietnam e sono i tuoi amici che sperano che le cose vadano male non è facilissimo tenere la barra dritta. Mi auguro – ha concluso – che dopo l’instabilità generata dalla campagna elettorale delle europee si riesca a ritrovare una serenità”.

Molinari (Lega): “Così è molto complicato andare avanti”
Il messaggio del Movimento al partito di Salvini, inoltre, è la risposta diretta alle parole del capogruppo del Carroccio alla Camera Riccardo Molinari, che ha aspramente criticato la strategia pre elettorale degli alleati di governo. “Così è molto complicato andare avanti” ha detto Molinari (a sua volta condannato a 11 mesi per le spese pazze in Regione Piemonte) a Radio Anch’io, dopo aver elencato i motivi del suo pronostico. Perché Luigi Di Maio ha “impostato” la campagna elettorale del M5s su “distinzione morale tra loro e noi”. E quindi “che stia usando il tema delle inchieste per una propaganda elettorale è una cosa molto grave”. Ma soprattutto: “Un conto è il teatrino della campagna elettorale, un conto è quando si fa una differenza antropologica tra onesti e disonesti e si mettono i propri alleati dall’altra parte del mondo”. Infine: “Quando manca la fiducia e se Di Maio è convinto che la Lega sia un partito di corrotti, andare avanti diventa molto complicato”. Le parole di Molinari, del resto, arrivano dopo settimane di tensioni, scontri, decreti a bagnomaria e il rischio che ricomporre il quadro sia difficile anche dopo le Europee. L’escalation innescata dal caso Siri non accenna a diminuire.

“Di Maio si concentri sulle crisi aziendali”
Negli scorsi giorni, più volte, il fronte leghista ha battuto sul “ferro” dei reati che calano e i morti sul lavoro che aumentano. Molinari, ora, apre anche il fronte delle vertenze: “Io fossi in Di Maio mi concentrerei di più sulle tante crisi aziendali che non sono ancora chiuse come Pernigotti, Alitalia. Dovrebbe essere più concentrato a fare il suo lavoro in questo momento molto difficile per l’economia Italiana”. E spinge sui provvedimenti di bandiera, pronti per essere approvati. Il decreto Sicurezza bis, ad esempio, “per noi deve andare in Consiglio dei ministri” così come l’autonomia. “Ci auguriamo che si approvi lunedì perché abbiamo aspettato fin troppo”, va giù secco Molinari puntando poi il dito contro la causa scatenante delle sottolineature dei Cinque Stelle su “onesti e disonesti”. Ovvero, come detto, le inchieste della magistratura sul centrodestra lombardo, da Milano a Legnano. “C’è un escalation abbastanza bizzarra nelle ultime settimane nei confronti della Lega e in generale nei confronti dei territori dove la Lega governa. Non direi che siamo sotto attacco – spiega il capogruppo del Carroccio a Montecitorio con piglio berlusconiano – Diciamo che lasciano sorpresi alcune inchieste. Diciamo che siamo abituati da tanto tempo: spesso capita che sotto elezioni vengano fuori inchieste sui politici. Non ci sentiamo sotto attacco ma sottolineiamo la tempistica“.

Di Maio: “Se queste indagini salgono più in alto è un problema serio”
E Di Maio? Di lotta (elettorale) e di governo (per 4 anni). Nell’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano sottolinea che “se queste indagini salgono più in alto è un problema serio”, ma poi a Vollanova Albenga, a margine della visita a Piaggio Aero, sottolinea che “questo è un governo che deve lavorare altri 4 anni. C’è una concorrenza leale tra le due forze politiche, tra noi e la Lega, una concorrenza leale che secondo me fa bene all’Italia perché ognuno cerca di fare sempre il suo meglio e sempre meglio”. Poi Di Maio ha aggiunto: “Io non rivolgo attacchi al governo né ai ministri per il loro operato: ci possono essere differenze di opinione ma io sarò sempre difensore dell’intero governo perché sono orgoglioso di questa squadra e di quello che stiamo facendo“.

Salvini: “I tempi di Tangentopoli sono finiti”
“Fortunatamente i tempi di tangentopoli sono passati”: parola del segretario della Lega Matteo Salvini, che è stato interpellato dalla stampa estera sugli ultimi arresti. “Le indagini riguardano tre persone – ha spiegato – Io non faccio il giudice. Ho piena fiducia nella magistratura” ma per gli elementi che ho a disposizione su queste tre persone non ho visto mezzo reato. Lasciamo che la giustizia faccia bene il suo corso, fortunatamente i tempi di tangentopoli sono passati”.

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