La Camera verso il voto sul taglio dei parlamentari. La riforma costituzionale che prevede la riduzione da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori si avvicina al secondo via libera in Parlamento. Come prima cosa sono state respinte con 277 contrari, 109 favorevoli e 66 astenuti le pregiudiziali di costituzionalità presentate dall’opposizione. La proposta di legge che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari, è già stata approvata in prima deliberazione dal Senato. In Aula in rappresentanza del governo, c’è il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro.

Poco prima del voto, il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato l’inammissibilità degli emendamenti già bocciati in sede referente, essendo “estranei al contenuto” della proposta di legge costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari, che è all’esame dell’Aula. In particolare sono state respinte molte delle modifiche proposte dal Pd, dal deputato di +Europa Riccardo Magi, una da Fratelli d’Italia e una dal deputato del M5s Andrea Colletti che prevedeva l’abolizione dei senatori a vita, sostituiti dai deputati a vita.

“Le dico che la pregiudiziale di costituzionalità può andare avanti perché dopo saranno dichiarate le inammissibilità di alcuni emendamenti”, ha detto Fico rispondendo al dem Emanuele Fiano. “Insomma veniamo a sapere che lei di fatto ha precluso all’opposizione di discutere – ha replicato Fiano rivolgendosi al presidente della Camera – Questo è un fatto di una gravità inaudita, non è una questione di procedura regolamentare”. E Fico ha replicato: “I diritti delle opposizioni e della maggioranza di rispetto sempre tutti, in modo imparziale fino alla fine. Fa parte del mio ruolo e l’indipendenza per me è sacrosanta. Il suo è un sopruso a favore della maggioranza che ha diritti diversi. Lei sta sancendo una disuguaglianza dei diritti tra maggioranza e opposizione”.

I deputati del Partito democratico hanno anche chiesto di riportare la discussione alla commissione Affari costituzionali. La richiesta è stata messa al voto ed è stata respinta dall’Aula con 171 voti di differenza. Ad avanzare la proposta è stato Gennaro Migliore, per consentire di abbinare all’attuale testo in discussione a Montecitorio – ha spiegato il deputato dem – quello annunciato dalla maggioranza sulla possibilità di estendere il voto dei diciottenni anche per l’elezione del Senato, in modo da farne un’unica discussione. “Siamo contrari”, ha risposto per la Lega il deputato Igor Iezzi. Idem per la relatrice del ddl Anna Macina, del M5s: “Perché discutere di nuovo della volontà di ampliare il perimetro del provvedimento? E’ già avvenuto in commissione e non ha portato alla volontà di metterla ai voti. Noi vogliamo fare interventi precisi e puntuali”, ha spiegato e ha concluso: “Dopo un’ora e mezza, non siamo ancora entrati nella discussione degli emendamenti”, suscitando critiche e cori risentiti dai banchi del Pd contro la “perdita di tempo”.

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