Secondo passaggio in Aula per la riforma costituzionale che prevede il taglio dei parlamentari. Dopo il via libera del Senato a febbraio scorso, la Camera ha iniziato la discussione generale del provvedimento fortemente voluto dal M5s che vuole ridurre i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, e fissa in cinque il numero massimo dei senatori a vita. A favore il governo e, nonostante le timide osservazioni sui difetti della proposta, anche Fi e Fratelli d’Italia. Si oppone, ancora una volta, il Partito democratico. Il Pd sale di nuovo sulle barricate e lo fa proprio oggi che c’è stata l’apertura (subito finita in rissa) del capogruppo Pd Graziano Delrio alle proposte anti-casta del M5s.

Se il ddl riceverà il secondo via libera senza modifiche, dovrà poi affrontare altri due passaggi a Camera e Senato. Per i 5 stelle è uno dei cavalli di battaglia e avere il via libera prima delle Europee può essere importante in vista della campagna elettorale. La relatrice Anna Macina (M5s), illustrando il testo, ha detto che “l’obiettivo è duplice: da un lato, favorire un miglioramento del processo decisionale delle Camere, per renderle più capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini, e, dall’altro, ottenere concreti risultati in termini di contenimento della spesa pubblica”. Secondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro il taglio “sarà presto realtà”: “In Senato”, ha detto, “è stata già approvata a larga maggioranza, con il voto contrario del Pd. Io auspico che tutti i partiti si esprimano a favore di questa riforma proposta per anni da centrodestra e sinistra: noi passeremo ai fatti e il taglio dei parlamentari sarà presto realtà, lo dobbiamo ai cittadini che hanno chiesto il cambiamento”.

Il Partito democratico invece boccia ancora una volta il provvedimento: rilancia dicendo di volere piuttosto una sola Camera (così come proposto dalla riforma Boschi poi bocciata dal referendum del 4 dicembre 2016), ma non è disposto a trovare un’intesa sul disegno di legge attualmente in discussione a Montecitorio. “Noi siamo favorevoli al taglio, anzi per noi bisognerebbe avere una sola Camera, a differenza di quanto vogliono fare loro”, ha detto Graziano Delrio alla Stampa. Quindi ha specificato: “La loro riforma è un pasticcio, che produrrà uno scollamento tra i territori e i parlamentari eletti in collegi molto più grandi di ora. E poi non si capisce a cosa serva un Senato di 200 persone e perché bisogna fare avanti e indietro due volte con la stessa legge tra una Camera e l’altra. Noi vorremmo tenere una sola Camera con 500 deputati, cioè meno di quanto prevede la loro proposta, trovando il modo di rappresentare gli enti locali. Sul principio siamo d’accordo, sul come applicarlo no”. Stessa linea condivisa dall’ex segretario Maurizio Martina: “Sono tra quelli che pensano che Lega e Cinque Stelle vadano sfidati ora anche sul tema di una seria modernizzazione del Parlamento”.

Uno dei motivi addotto per l’opposizione è il fatto che la maggioranza abbia dichiarato inammissibili le richieste di modifica del Pd: “Ricorreremo alla Corte costituzionale se la presidenza li casserà come già avvenuto in Commissione”, ha detto in Aula Riccardo Migliore, relatore di minoranza insieme al deputato Stefano Ceccanti. Migliore ha contestato l’inammissibilità per estraneità di materia degli emendamenti che ora saranno ripresentati in Aula, e che riguardano il superamento del bicameralismo perfetto, e l’abbassamento a 18 anni dell’età per votare per il Senato. Migliore ha spiegato che c’è una connessione tra il numero di senatori e deputati, l’elettorato attivo e passivo e le funzioni delle Camere. Ceccanti ha definito “paradossale” che mentre la Camera si limita a ratificare il testo sul taglio dei parlamentari approvato dal Senato, mentre questo si appresta a modificare l’altra riforma – sul referendum propositivo, approvata dalla Camera. “noi siamo in presenza di una Camera e di una Presidenza della Camera – ha aggiunto – che ha un’incredibile eccesso di zelo nei confronti della volontà della maggioranza su questo aspetto”.

 

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