La morte di Marco Vannini e il processo ai Ciontoli. Che non spacca solo l’Italia e gli italiani, a dire il vero per la stragrande maggioranza più vicini alla famiglia di Marco, ucciso da un colpo di pistola mentre era in casa della sua fidanzata Martina a Ladispoli, vicino Roma, il 17 maggio 2015, ma divide anche le trasmissioni tv che da anni si occupano di questa vicenda. Chi l’ha visto?, Quarto grado e soprattutto le Iene, nello speciale di Giulio Golia e Francesca Di Stefano, pongono l’accento sui dubbi che le testimonianze della famiglia Ciontoli non sono riuscite a sciogliere, facendosi portavoce del senso di ingiustizia provato dai familiari del ragazzo. Ancora di più, dopo la sentenza di secondo grado che a gennaio 2019 ha ridotto da 14 a 5 anni la pena per Antonio Ciontoli, padre di Martina e confermato la pena a tre anni ciascuno per il resto della famiglia con l’accusa di omicidio colposo. Alla sbarra oltre al padre, sottufficiale della Marina militare, la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico. Nell’ultima puntata di Un giorno in pretura, l’approccio della conduttrice Roberta Petrelluzzi è stato diverso. Tanto da scatenare diverse polemiche, così come il post firmato dalla stessa conduttrice, sulla pagina Facebook del programma e dedicato alla fidanzata di Marco.

Articolo Precedente

Manduria, i funerali dell’uomo vittima della baby-gang. Il procuratore: “Se chi sapeva ci avesse avvisato, sarebbe vivo”

next