Rifugiati e migranti nel centro di detenzione di Qasr Bin Gashir, a Tripoli, sono stati attaccati e feriti da colpi di arma da fuoco. La conferma arriva dal video diffuso da Medici senza frontiere girato all’interno della struttura. Nel filmato, si sentono gli spari e successivamente vengono inquadrate le persone ferite. Da due settimane Msf e altre organizzazioni umanitarie denunciano la condizione di pericolo di circa 3mila migranti e rifugiati intrappolati nei centri di detenzione chiedendone l’immediata evacuazione. “Questo incidente poteva essere evitato“, denuncia Msf. “La comunità internazionale non può che essere incolpata per la sua totale inazione verso le persone bloccate nei centri. Oggi Msf sta di nuovo implorando che queste persone vengano immediatamente evacuate dal Paese. Fino a quel momento saranno in serio pericolo di subire un altro attacco o di finire nel fuoco incrociato”, ha dichiarato Karline Kleijer, responsabile di Msf per le emergenze.

“Siamo costernati. Niente giustifica un attacco violento contro civili intrappolati in una zona di conflitto e gravemente vulnerabili – continua Kleijer -. Limitarsi a condannare questa violenza non ha senso se la comunità internazionale non agisce subito per evacuare le restanti migliaia di migranti in pericolo verso condizioni di sicurezza”. Il 24 e il 25 aprile sono stati effettuati dei trasferimenti d’urgenza e la popolazione di Qasr Bin Gashir si trova ora al centro di detenzione di Zawiya. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) più di 35mila persone sono state costrette a lasciare le loro case. Msf, intanto, chiede a tutte le parti in conflitto di rispettare il diritto internazionale umanitario e di prendere ogni misura necessaria per garantire che i civili e le infrastrutture civili siano protetti e che al personale medico e umanitario sia consentito fornire assistenza medica salvavita a tutte le persone che ne hanno bisogno su entrambi i lati della linea del fronte.

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