L’accordo sui risarcimenti per i truffati delle banche non c’è, lo scontro resta tra il Movimento 5 Stelle e il ministro dell’Economia Giovanni Tria resta, al di là delle smentite di rito. Dopo un Consiglio dei ministri durato oltre tre ore, è stato il vicepremier Luigi Di Maio a rivendicare, uscendo da Palazzo Chigi: “Siamo contenti che nel decreto Crescita (approvato salvo intese, ndr) non siano entrate norme per i truffati dalle banche. Non perché non le vogliamo, ma perché lunedì ci sarà un incontro tra Conte e le associazioni dei risparmiatori, e non devono entrare in gioco arbitrati”. Di Maio insiste affinché ci siano un rimborso diretto per tutti, nonostante le richieste di Tria affinché si tenga conto di alcuni paletti per evitare una procedura d’infrazione con l’Ue, con tanto di proposta di un doppio binario sui risarcimenti: “Nessun ministro è in discussione, ma sugli indennizzi la nostra pazienza è finita. Lunedì si deve trovare la soluzione. I risparmiatori devono avere i soldi, non un avvocato per andare da un giudice”, ha continuato Di Maio, bocciando ipotesi di arbitrati. “Per noi la cosa importante è che non si mettano in mezzo meccanismi di misselling o arbitrati che poi alla fine creano soltanto un rallentamento dei pagamenti. I pagamenti devono avvenire subito”, ha concluso Di Maio.

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