Recuperare un’ora la sera, per lo svago e il riposo post-lavorativo, e avere la possibilità di dormire un’ora in più senza svegliarsi quando è ancora buio. Questo è il vantaggio del passaggio all’ora legale nel periodo estivo che si traduce dal punto di vista pratico principalmente in un risparmio energetico. Era questa la motivazione che spinse Franklin a fare i primi esperimenti durante la rivoluzione industriale americana e poi i Paesi europei a inserire il cambio dell’ora già durante la prima e la seconda guerra mondiale, per poi adottarlo definitivamente nei decenni successivi. Ora però questo teorema – più ore di isole uguale meno uso di energia – è considerato obsoleto e messo in discussione da vari studi, prima pubblicati negli States e poi anche in Europa.

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