“Sulla #Seawatch non ci sono né donne, né bambini. Che comunque non andrebbero lasciati a prescindere in mano agli scafisti“. Matteo Salvini, in un tweet, torna sulla questione della nave umanitaria con a bordo 47 persone salvate nel Mediterraneo, ferma al largo di Siracusa perché le autorità italiane non autorizzano lo sbarco né indicano un porto sicuro. “Salvare vite umane significa bloccare le partenze”, ha ribadito il ministro dell’Interno a Rtl 102.5. “Quelle donne e quei bambini, che per la verità non ci sono sulla Sea Watch, non devono essere messi in mano agli scafisti. Chi arresta gli scafisti vuole salvare queste vite. Ai primi di marzo tornerò in Africa, dove stiamo lavorando a progetti di sviluppo per aiutare a non scappare quelle donne e quei bambini”.

Riguardo alla decisione del M5S di votare sì in Senato alla richiesta di mandarlo a processo per la vicenda della nave Diciotti, “i Cinque Stelle decidano con coscienza. Non ho bisogno di aiutini nascosti“, ha detto Salvini. “Come voteranno M5S, Pd o Fi lo lascio decidere a loro. Ma è normale che un ministro dell’Interno, con l’appoggio di tutto il governo, venga processato per aver fatto quello che ha promesso in campagna elettorale?”.

Secondo il vicepremier leghista i tre parlamentari – Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana, Stefania Prestigiacomo (Forza Italia) e Riccardo Magi (+Europa) – che domenica sono saliti sulla nave per verificare le condizioni dei migranti “non hanno rispettato le regole sanitarie, non quelle di Salvini”. Quanto all’accoglienza in Italia, “è mia intenzione chiudere il Cara di Mineo entro quest’anno”, ha aggiunto Salvini, dopo la notizia del fermo di 19 persone accusate a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, traffico illecito di sostanze stupefacenti e violenza sessuale aggravata che avevano una cellula nel centro di accoglienza. “Più grossi sono i centri più facile è che si infiltrino i delinquenti“.

Il ministro ha commentato anche la notizia relativa ai diritti che la Rai pagherà a Beppe Grillo per la messa in onda su Rai 2, questa sera, di “C’è Grillo”, programma dedicato ai 40 anni di attività del comico genovese, cofondatore del M5s. “Sono sicuro che Grillo li darà in beneficenza, non ha bisogno di quei 30mila euro”.

Riguardo alla crisi venezuelana, su cui il governo italiano si è diviso, Salvini ha confermato di essere a favore del voto prima possibile. “Sono contro l’esportazione della democrazia. Che Maduro sia protagonista di violenze e illegalità me lo dicono tanti italiani che vivono in Venezuela e tanti venezuelani che vivono in Italia. Che ci sia un problema di fame, medicine, illegalità, repressione e mancanza di democrazia è evidente. Prima votano liberamente i venezuelani meglio sarà per tutti”.

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Sea Watch, Di Maio: “Lavoriamo al sequestro della nave. 47 migranti? Bandiera olandese, vadano nei Paesi Bassi”

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