Abruzzo, Marche, Molise, oggi. Ieri Campania ed Emilia Romagna . Domani – si dice – Piemonte e Lombardia. E così via fino a sabato. Stanno volando lontano da Castelnuovo di Porto, in luoghi “top secret” anche per chi vi verrà trasferito, i sogni, i progetti e le speranze di almeno 305 ragazzi di 12 nazionalità diverse ospitati fino a ieri nel centro di accoglienza per richiedenti asilo alle porte di Roma, da un giorno all’altro per volere del Ministero dell’Interno. Questa mattina sono partiti i primi tre pullman, con a bordo rispettivamente 30, 30 e 15 ragazzi. Il primo era stato inizialmente bloccato dal blitz della deputata di Leu, Rossella Muroni, che si è messa davanti al mezzo protestando contro “l’assenza di garanzie per i ragazzi sulla loro destinazione”. Una protesta che dura poco, perché un’ora dopo la parlamentare deve arrendersi alle autorità prefettizie che la rassicurano sul fatto che “a bordo del pullman gli sarà spiegato tutto”. Nel frattempo,  fonti vicine ai migranti intercettate da ilfattoquotidiano.it, dicono che circa 100 persone in queste ultime 48 ore si sono dileguate, probabilmente facendo leva sui circuiti informali della Capitale. Quelli che invece sono rimasti sono a bordo dei bus: salutano i lavoratori della cooperativa Auxilium, mandano baci, fanno foto con i telefonini. Il primo pullman con soli uomini, gli altri due misti.

Ma quanti sono? E dove andranno? Il Ministero dell’Interno tiene la bocca cucita, la Prefettura neanche a parlarne. Ci si affida, per le vie ufficiali, alle informazioni comunicate dagli addetti della cooperativa cattolica secondo i quali i migranti dovrebbero finire nei Cas, i centri d’accoglienza straordinaria sempre gestiti dalle periferie. Fino alla scorsa settimana, il Cara ospitava in totale 540 persone. Di queste, circa 50 richiedenti asilo lunedì sono stati riaffidati al circuito Sprar – quello gestito dai Comuni – e dopo essere passati per il centro di smistamento di via Assisi a Roma, sono stati spostati nei centri d’accoglienza della Capitale. Dei 490 rimasti, in 20 hanno la situazione più critica. Questi 20, infatti, hanno terminato il loro percorso di prima accoglienza e avrebbero avuto diritto, prima dell’entrata in vigore del dl Sicurezza, alla seconda accoglienza. Ma la modifica della legge li ha catapultati in un limbo, che per loro potrebbe voler dire finire in strada: tre di loro già si sono dileguati e – dicono alcuni ospiti – avrebbero passato le prime due notti alla stazione Termini di Roma insieme ad altri senzatetto. Nel gruppo dei 20 c’è anche Muna Hadid, la ragazza di 25 anni che sta ultimando il proprio iter amministrativo e che il sindaco di Castelnuovo, Riccardo Travaglini, si è offerto di ospitare a casa sua.

Poi ci sono i richiedenti asilo, che sono la stragrande maggioranza. I 305 in partenza imminente, ma anche i 185 che il personale della Auxilium ha scelto di “preservare” o perché dovranno terminare le proprie pratiche a brevissimo o perché riguardano situazioni particolari, come donne sottratte alla tratta della prostituzione. Comunque anche questi ultimi dovranno andar via entro il 31 gennaio, insieme ai 107 lavoratori della cooperativa cattolica che, a quanto comunicano loro stessi, perderanno il lavoro (in 60 sono proprio di Castelnuovo). Ma attenzione, perché ci sono ancora dei distinguo da fare. Sui 470 richiedenti asilo, infatti, circa il 50% è “ricorrente”. Significa che queste persone si sono viste una prima volta bocciare la richiesta di asilo politico ma hanno fatto ricorso e attendono di conoscerne l’esito. Il problema è che tutti hanno istruito la pratica presso il tribunale di Roma – e hanno gli avvocati nella Capitale – dunque per loro sarà quasi impossibile seguirne l’andamento da regioni lontane (bisogna presentarsi in prima persona, non basta la procura al legale).

Dietro ai numeri, come detto, ci sono le storie. E l’immagine più eloquente della seconda mattinata di trasferimenti è quella di Ansu Cissè, 20 anni, in lacrime sulla spalla del suo allenatore Giuseppe D’Agostino. Il mister è venuto a dare manforte al bomber della Castelnuovese e a un altro richiedente asilo suo compagno di squadra Lamin Sana. Ansu, insieme a un altro ospite del Cara, Buba Iallow, corre anche nella Atletica Vaticana. “Stai a diventa’ più famoso de Ronaldo”, afferma scherzosamente il suo allenatore. “È molto forte e tutti gli vogliono bene – dice il tecnico – E’ sprecato per la prima categoria. Ci stiamo muovendo attraverso alcuni osservatori che già questa estate lo avevano contattato. C’è anche una squadra di Serie B. Quest’anno ha fatto 8 gol in prima squadra e 25 in Juniores Regionali, veloce e tecnico allo stesso tempo. Se lo ingaggiano potrà stare tranquillo qualche anno”. Sogni, esattamente come quelli di migliaia campioni in erba sui campi di calcio di tutta Italia.

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