In questi giorni ci è capitato di leggere che la Francia avrebbe ricevuto un trattamento di favore rispetto all’Italia in merito alla manovra di bilancio. Al governo di Macron sarebbe stato concessa la possibilità di realizzare di deficit di bilancio vicino o addirittura superiore al 3% mentre all’Italia sarebbe stato contestato prima il 2,4% e poi anche il valore ridotto del 2% (i 4 centesimi di punto non meritano commento). Si tratta tuttavia di una lettura fuorviante come spiegato in dettaglio dal Sole 24 ore e da questo video su Youtube di Michele Boldrin.

Per comprendere a fondo la questione è necessario far riferimento a meccanismi complessi come la dinamica del rapporto tra debito pubblico e Pil e conoscere il modo in cui la politica economica dei Paesi aderenti all’Unione Europea viene valutata rispetto a questo meccanismo e in particolare la definizione di deficit strutturale.

Proviamo a fare dare una rappresentazione semplificata della storia: Francois e Mario sono due ragazzi obesi, il primo pesa 98 kg e il secondo 132 kg. Entrambi si sono posti l’obbiettivo di raggiungere un peso forma di 60 kg e hanno chiesto alla clinica Europa di convalidare il proprio programma di dieta ed esercizi fisici.

In vista delle festività natalizie, Francois ha proposto una dieta che lo farà ingrassare di 3 kg e degli allenamenti che gli faranno perdere 3,5 kg dunque nel complesso il suo peso scenderà di mezzo chilo. Dalla clinica sono un po’ delusi, perché la riduzione di peso finale è molto piccola, tuttavia, a patto che in futuro gli sforzi saranno maggiori decidono di accettare il programma.

Mario propone di ingrassare per 9,4 kg e fare esercizio per bruciare 7 kg. Il saldo tra le due componenti porta ad un aumento di 2,4 kg. La clinica, al netto di un certo scetticismo sul fatto che si riesca davvero a fare esercizi per bruciare 7 kg osserva che il peso dovrebbe diminuire e non aumentare e bocciano il programma anche quando il ragazzo aggiusta il tiro proponendo una dieta da soli 9 kg aggiuntivi. La clinica ha usato 2 pesi e 2 misure? Il francese ha ricevuto un trattamento di favore? No, il punto è che il programma di Mario viene bocciato perché va nella direzione opposta all’obiettivo concordato, quello di Fracois, seppur di poco va nella direzione giusta.

La morale della favola è che sotto il profilo della finanza pubblica l’Italia è ammalata di obesità grave e rischia di collassare se non si decide non solo a mettersi a dieta, ma soprattutto a fare esercizio promuovendo una ripresa della crescita economica che ristagna da decenni. Un Paese che cresce sul serio, e non si dedica a trucchi contabili quali stime di crescita irrealistiche smentite da tutti gli osservatori indipendenti e a incentivi perversi all’iscrizione ai centri per l’impiego onde gonfiare il numero delle persone in cerca di occupazione, disporrà di risorse maggiori da poter impiegare per il sostegno dei cittadini più bisognosi e potrà risultare maggiormente credibile in sede di valutazione dei programmi per la riduzione del debito.

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