Televisione

Franca Leosini, la puntata speciale di Storie Maledette sulla strage di Erba fa il 6% di share. Il contro-interrogatorio ai fratelli Castagna

Non si vede la giornalista inchiodare l'assassino con il suo tailleur di marca, con i capelli in ordine e il lessico forbito: è un format stravolto per un diritto di replica. E viene fuori qualcosa di diverso ma la conduttrice si ripropone con immutata vitalità. La Leosini legge, scandisce, intona in modo quasi teatrale

di Giuseppe Candela

La verità dei media, la verità della giustizia e quella dei fatti non sempre coincidono ma spesso il metodo televisivo sortisce i suoi effetti collaterali con il tifo da stadio tra innocentisti e colpevolisti. Il danno è enorme, forse per questo Storie Maledette, grazie alla sua autorevolezza si propone come cassazione televisiva per i gialli. Una puntata speciale porta lo spettatore nel “cuore ferito della strage di Erba” con l’obiettivo non dichiarato di mettere a tacere “quel venticello revisionista, innocentista che si è sollevato”.

Perché dodici anni dopo la morte di Raffaella Castagna, Paola Galli, Youssef Marzouk e Valeria Cherubini la strage è tornata al centro della scena mediatica. O meglio, lo spazio riservato alle teorie “innocentiste” sono aumentati grazie a Tutta la verità, documentario trasmesso da Nove lo scorso aprile, e Le Iene che ha anche intervistato in carcere Olindo Romano, condannato in via definitiva all’ergastolo con la moglie Rosa Bazzi. A poche ore di distanza dall’ispezione ministeriale, che ha chiesto alla procura di Como gli atti su quanto avvenuto, Franca Leosini incontra in studio i fratelli Pietro e Beppe Castagna.

La credibilità della giornalista in risposta ai dubbi posti altrove, programmi che non saranno mai citati nel corso della serata. E’ il “contro-interrogatorio” per legittimare non davanti ai giudici ma all’opinione pubblica i fratelli Castagna e quelle voci “infamanti”. Si tracciano i profili dei personaggi perché nulla venga lasciato al caso. Azouz è il “tunisino belloccio” di cui si sottolineano i precedenti per spaccio e la frequentazione post strage con Corona e Mora, la quinta elementare di Rosa, la propensione alla violenza di Olindo. Il rapporto tra i due diventa una “simbiosi morbosa per una coppia di pastori scesa da un presepe sbagliato”.

Una puntata che ha chiaro il suo obiettivo, il bilanciamento mediatico che è ovviamente meno d’impatto. La forza di Storie Maledette è proprio nell’incontro con il (presunto) colpevole, nella capacità di mettere in difficoltà l’altro. Nell’attenzione verso il “mostro” e nell’analisi dei suoi sguardi e delle sue parole. Non si vede la giornalista inchiodare l’assassino con il suo tailleur di marca, con i capelli in ordine e il lessico forbito: è un format stravolto per un diritto di replica. E viene fuori qualcosa di diverso ma la conduttrice si ripropone con immutata vitalità. La Leosini legge, scandisce, intona in modo quasi teatrale. La forza è nella scrittura, la sua, che non lascia nulla al caso. La puntata speciale è stata vista 1.353.000 telespettatori con il 5,9% di share.

Franca Leosini, la puntata speciale di Storie Maledette sulla strage di Erba fa il 6% di share. Il contro-interrogatorio ai fratelli Castagna
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