Televisione

Gerry Scotti, lo “zio” della tv che non delude mai. E niente scandali per lui: “Se non mi avete mai beccato con una Letterina vuol dire che…”

Fedelissimo di Mediaset da trentacinque anni, Virginio (questo è il suo vero nome) è una persona a cui affideresti le chiavi di casa, come si dice solitamente per quei personaggi che sono considerati “di famiglia”. Perché piace così tanto? Perché gran parte del pubblico in televisione cerca chi li rassicuri, e lui infonde fiducia in qualsiasi occasione

di Giulio Pasqui

C’è un conduttore della televisione italiana che è meno esaltato (s’intende dai telespettatori) di Barbara d’Urso su Twitter e meno glorificato di Maria De Filippi dalla stampa, ma è uno dei più proficui a livello di ascolti e di qualità: Gerry Scotti, da decenni, è una garanzia granitica della televisione. Fedelissimo di Mediaset da trentacinque anni, Virginio (questo è il suo vero nome) è una persona a cui affideresti le chiavi di casa, come si dice solitamente per quei personaggi che sono considerati “di famiglia”. Lui è lo “zio” per eccellenza. Perché piace così tanto? Perché gran parte del pubblico in televisione cerca chi li rassicuri, e lui infonde fiducia in qualsiasi occasione. E’ ironico, ma mai volgare o offensivo. E’ divertente, ma mai trash o alla ricerca del torbido. E’ acculturato, ma non lo ostenta per non far sentire i suoi interlocutori ignoranti.

Solo in questa stagione il Dottor Scotti sta raggranellando un successo dietro l’altro. Con Caduta Libera, nel preserale, ha compiuto un mezzo miracolo: dal 12% di share con cui era partito a settembre, ha concluso la stagione sfiorando il 24% e riuscendo nell’impresa di battere L’Eredità come non succedeva da tempo. Mentre con The Wall, che riscuote risultati leggermente più tiepidi, tallona ogni giorno Insinna. Qualche ciambella senza buco c’è anche nella sua carriera, per carità, ma Gerry alla fine vince sempre. Il reboot di Chi Vuol Essere Milionario?, complice l’effetto curiosità, ha superato il 19% al debutto nonostante la chiusura prima di mezzanotte (non succedeva in una prima serata di Mediaset da tempo immemore). Senza contare Tu sì que vales, dove non è il protagonista assoluto, ma c’è e dà il suo bel contributo a una squadra di fuoriclasse che ha battuto tutti i record di questa stagione televisiva sul fronte dell’intrattenimento. E dal 15 aprile tornerà alla guida anche di Striscia la notizia al fianco di Michelle Hunziker.

Intervistato dal settimanale Chi ora Gerry ha raccontato cosa lo ha portato a diventare così come è oggi: “Del liceo Carducci ricordo che era frequentato per l’85% dai figli dell’alta borghesia e che, quando mia madre andò a parlare con i professori e disse che mio padre faceva l’operaio, si sentì rispondere: ‘Ma santa donna, cosa vi è venuto in mente di iscrivere vostro figlio al liceo? Deve fare il professionale’. Per fortuna i miei se ne sono fregati. Quelle brutte osservazioni sono state una delle spinte che mi hanno fatto diventare Gerry Scotti”.

E nonostante tutto, neanche uno scandalo lo ha toccato: “Quando facevo la radio a Deejay ero giovane e lì una sera ero con una e una sera con l’altra. Quando sono diventato il Gerry conosciuto da tutti avevo fatto in tempo a diventare serio. E, se non mi avete beccato nemmeno dopo il divorzio, con tutte le le letterine che giravano intorno, è perché proprio non ero portato“. Ce ne fossero.

Gerry Scotti, lo “zio” della tv che non delude mai. E niente scandali per lui: “Se non mi avete mai beccato con una Letterina vuol dire che…”
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