Sono a Gallarate da generazioni e possiedono tutti la cittadinanza italiana, ma oggi la loro permanenza nel Varesotto è a rischio. La comunità sinti della città, infatti, è stata appena sgomberata dal campo nomadi in cui vivevano dal 2007. Vengono contestati loro debiti per bollette dell’acqua non pagate e alcune costruzioni non a norma. Lo sgombero è stato fortemente voluto dal sindaco leghista, Andrea Cassani, elogiato per l’azione anche da Matteo Salvini.
La comunità è composta da 90 persone di cui 40 minori che a causa dei disagi di questi giorni hanno avuto difficoltà ad andare a scuola. Nonostante lo sgombero nessun membro della comunità ha intenzione di andarsene da Gallarate: “Sono nato e cresciuto qua: ho fatto tutte le scuole qua e ora lavoro come muratore – racconta Terry, 31 anni – È la mia città e da qui non me ne vado e piuttosto sono disposto a dormire al freddo”.  Per 30 giorni saranno ospitati in un albergo fuori Gallarate a spese del Comune. Al termine di questo periodo per il sindaco la questione sarà chiusa: “Andranno a vivere da qualche altra parte ma qui spazio per campi sinti non ce n’è più”.
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