Nella sentenza del 21 novembre 2018 la Corte Ue boccia il ricorso di Novartis contro Aifa: la Corte ricorda che gli Stati membri sono competenti in materia di organizzazione e gestione dei servizi sanitari, in materia di fissazione dei prezzi dei medicinali, nonché per quanto concerne la loro presa in carico finanziaria da parte dei sistemi sanitari nazionali. La Corte ha ritenuto che il riconfezionamento dell’Avastin per un uso off-label:

1. Non determina una modifica del farmaco;

2. È prescritto da un medico mediante una ricetta individuale;

3. È effettuato da farmacie autorizzate in vista della somministrazione in ambito ospedaliero (circostanze la cui verifica compete ai giudici nazionali).

Parlo del caso Avastin-Lucentis dal settembre 2011 su questo mio blog: due farmaci sovrapponibili utili nella degenerazione maculare senile.

Sono stato intervistato da Report prima nel 2013, dove ho spiegato come abbiamo buttato circa 400 milioni di euro all’anno, e una seconda volta nel 2015, quando spiegai come l’inventore delle due molecole, Napoleone Ferrara – inserito dal ministro Beatrice Lorenzin nel Consiglio superiore della Sanità – avrebbe potuto dirci come poter usare il farmaco che costa molto meno. Sempre da questo mio spazio ho scritto decine di post per cercare di risparmiare, cosa che ancora non succede, qualche miliardo di euro solo per un farmaco. Ora la Corte Ue ci dice che avremmo potuto usare Avastin come ci aveva detto già l’Oms.

Finalmente il nuovo ministro della Salute Giulia Grillo ora emanerà un provvedimento? Non è meglio, prima di chiedere soldi per la salute, non buttarli al vento? Mi sarei aspettato che la Grillo, che conosceva direttamente dalla mia voce tutto l’argomento, facesse qualcosa. Ora mi ascolterà o si è già ambientata al sistema? Qualcuno pagherà o saranno solo i cittadini italiani ad essere sudditi e non difesi?

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