Il ministero dell’Istruzione non ha più scampo: i ragazzi iscritti ai licei musicali torneranno ad avere le ore di lezione individuale di esecuzione previste dal piano di studi. L’ha deciso il Tar del Lazio che è pronto a commissariare il ministero in caso di inadempienza. Da viale Trastevere intanto arriva una nota che non sembra essere rassicurante: “C’è una sentenza e, come sempre, nel caso di sentenze che hanno carattere di esecutività, le daremo attuazione. Nel caso specifico, questa prevede l’attivazione di nuove cattedre, per le quali servono rilevanti finanziamenti ad hoc. Stiamo analizzando la questione e l’Amministrazione è già impegnata a reperire, anche con l’ausilio del competente ministero dell’Economia e delle Finanze, le risorse finanziarie necessarie a coprire la creazione di nuovi posti e dare quindi esecuzione alla sentenza. Niente inerzia, ma semplicemente rispetto dei tempi tecnici”. La vicenda d’altro canto al Miur e al Mef la conoscono bene.

Una nota del 2017 di viale Trastevere prevedeva la decurtazione di 33 ore delle 99 totali annuali previste. Da lì la battaglia dei genitori che chiedono di rispettare quanto v’era scritto sulla carta all’atto d’iscrizione dei propri figli. Ora dopo dieci sentenze sullo stesso tema, di cui una definitiva del Consiglio di Stato, nelle quali il Miur è sempre risultato soccombente e condannato al ripristino del piano di studi legittimo, e nonostante le quali ha tergiversato, finalmente è arrivata l’undicesima pronuncia, questa volta su giudizio di ottemperanza della sentenza 5792/201.

Il Tar ha commissariato il Miur, concedendo trenta giorni per sanare la situazione, trascorsi i quali l’intervento sarà preso in carico dal Prefetto di Roma. Il Tar del Lazio era già intervenuto sulla materia a seguito di un ricorso presentato per un liceo della capitale e in una sentenza del 6 ottobre 2016, pubblicata il 2 febbraio scorso, aveva dato le seguente motivazioni: “La diminuzione delle ore di esecuzione del secondo strumento avrebbe dovuto essere comunicata in precedenza ai genitori degli alunni iscritti ed odierni ricorrenti, consentendo agli stessi di poter scegliere liberamente”. Il nuovo provvedimento firmato dal presidente Riccardo Savoia accoglie il ricorso per inottemperanza della sentenza del maggio scorso e certifica che la stessa “è stata ritualmente notificata al Ministero resistente, il quale ha tuttavia omesso di darvi esecuzione”.

Un atteggiamento che non ha mai fatto abbandonare ai genitori l’idea di andare fino in fondo: “La mobilitazione di chi, nei licei musicali, è stato danneggiato, ma anche di chi, pur non avendo subito danni, ha dimostrato la propria solidarietà impegnandosi attivamente per il riconoscimento di un diritto, ha un valore che va molto oltre la vicenda specifica del taglio di ore di lezione di strumento. Questo impegno e questa mobilitazione dimostrano che per essere parte attiva, libera e partecipe di uno Stato democratico, i cittadini sono tenuti alla tutela dei diritti, anche quando ciò significa andare contro quelle istituzioni che, in primis, di tali diritti dovrebbero farsi garanti e che invece li violano”, scrivono sul loro gruppo Facebook “Salviamo le ore di strumento Sos licei musicali”.

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