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Gianfranco D’Angelo: “Ho lavorato 60 anni e la mia pensione è di 2000 euro. Come faccio a godermi quello che ho costruito, come la casa in Sardegna?”

Le dichiarazioni dell'attore comico a Domenica Live hanno scatenato le polemiche e ora a lui tocca difendersi sulle pagine del Corriere della Sera. “Non è vero che ho detto di esser povero e soprattutto non mi lamento. Non sono in rovina, dico solo che la pensione che prendo non mi permette di godermi quello che ho costruito"

di Giulio Pasqui

Gianfranco D’Angelo, per un’intera generazione, è stato un vero mito: Drive In (con l’intramontabile Has Fidanken) è stata la sua epoca migliore, ma ci sono pure Milleluci, Striscia la notizia, Buona Domenica, Carramba che sorpresa e molto altro nel suo palmarès di partecipazioni televisive (senza contare i film e gli spettacoli teatrali). Oggi, però, all’età di 82 anni il comico romano deve lavorare ancora per potersi godere i piccoli piaceri della vita. “Prendo una pensione davvero misera. Sono più di cinquant’anni che lavoro: ho iniziato come impiegato nella società telefonica SIP (ora Telecom), poi ho lavorato per la Rai e per Mediaset, ho fatto 51 film e convention in tutto il mondo. Eppure, pur avendo versato regolarmente tutti i contributi, non prendo una buona pensione e non so spiegarmi il perché”, ha constatato l’attore al settimanale “Spy”.

Una dichiarazione che aveva fatto il giro del web, e che è stata poi rilanciata dal contenitore festivo di Canale 5 Domenica Live, che nell’ultima puntata ha ospitato proprio l’ex mattatore del Drive In. Davanti a Barbara d’Urso, ribadendo il concetto, aveva svelato un particolare, ovvero l’ammontare mensile della sua pensione Enpals (l’ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo): 2000 euro al mese. I social non gliel’hanno perdonato, e ora a lui tocca difendersi sulle pagine del Corriere della Sera. “Non è vero che ho detto di esser povero e soprattutto non mi lamento. Non sono in rovina, dico solo che la pensione che prendo non mi permette di godermi quello che ho costruito. È ovvio che sto meglio rispetto a chi prende 400 euro al mese, ma io ho lavorato per 60 anni. Sessant’anni in cui mi sono fatto in quattro tra Rai, Mediaset, spettacoli e programmi. E c’è chi con 4 anni e 6 mesi porta casa un vitalizio da 6.000 euro”, la sua arringa.

“Secondo me a una certa età, basta (con le tasse, ndr). Abbiamo già dato. Tra Irpef, Imu, Iva, Tari e quant’altro siamo subissati dalle tasse. Non è possibile continuare a pagarle tutte, superati gli 80 anni e con 60 anni di contributi versati”, chiede Gianfranco D’Angelo, che nel frattempo si gode la sua casa al mare in Sardegna (questo uno dei punti maggiormente contestati dagli utenti dei social: come se fossero fatti loro): “Ci ho messo tanto per farmela, ho faticato tanto. La gente può dire quello che vuole ma non sarebbe giusto: possibile che neanche negli ultimi anni di vita si possa godere anche di qualche piccola soddisfazione oltre alla sussistenza? Ripeto: non sono in miseria, ma in proporzione a quello che ho dato mi sembra molto poco. Poi se si vuole fare polemica…”, ha risposto il comico.

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