Le graduatorie ad esaurimento riaprono. No scusate, si è trattato di un errore. Anzi, di una distrazione della maggioranza o meglio del relatore Stefano Borghesi (Lega) e del rappresentante del Governo, il sottosegretario Maurizio Fugatti, che al momento di esprimere il parere su un emendamento a prima firma Loredana De Petris di Leu, devono aver avuto una défaillance. A sistemare il tutto ci ha pensato un altro senatore del Carroccio, Mario Pittoni, che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Non c’è alcun parere positivo del Governo alla riapertura delle graduatorie ad esaurimento degli insegnanti precari. L’errore verificatosi al Senato al momento del voto su un emendamento al Milleproroghe, verrà corretto. Credo doveroso questo intervento per non alimentare false illusioni”.

Troppo tardi. Gli insegnanti si sono scaraventati contro Pittoni e il Governo. Il tutto è nato dall’emendamento presentato da De Petris, Errani, Grasso e Laforgia che recita così: “I docenti che hanno conseguito l’abilitazione entro l’anno accademico 2017/2018 possono inserirsi nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento ivi inclusi i docenti in possesso di diploma magistrale o d’insegnamento tecnico-professionale entro l’anno scolastico 2001/2002. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono fissati i termini per l’inserimento nelle predette graduatorie aggiuntive a decorrere dall’aggiornamento previsto nell’anno scolastico 2017/2018 per il successivo triennio”.

Il Governo era ed è contrario a questa proposta ma al momento del voto in aula a palazzo Madama ha votato a favore. Tecnicamente la presidente del Senato ha presentato l’emendamento citando il numero e il parere positivo espresso da Borghesi e Fugatti e i senatori hanno votato di conseguenza. E mentre la notizia si diffondeva, Pittoni cercava di capire con l’ufficio legislativo cosa fosse accaduto.

“Il Governo – spiega l’esponente della Lega – aveva parere contrario ma per un attimo di distrazione è stato considerato favorevole. Ora vi sarà la correzione. Erano in discussione 400 emendamenti, può capitare uno sbaglio. Il ping pong tra Camera e Senato serve anche a questo. Ciò che conta è il parere del Governo che era contrario. Quando si leggono gli emendamenti non viene riletto tutto il testo ma viene pronunciato il numero e si riporta il parere favorevole o meno del Governo. Quell’emendamento altro non è che uno spot di Leu. Tecnicamente non sta in piedi”.

A palazzo Madama intanto stanno studiando come sistemare la questione prima che torni a Montecitorio. Intanto la senatrice De Petris dal suo profilo Facebook tuona contro Lega e 5Stelle: “Fa molta rabbia che il Governo faccia marcia indietro sul nostro emendamento salva-precari, approvato ieri al decreto Milleproroghe, che riapre le graduatorie ad esaurimento e avvia di fatto un piano di stabilizzazioni! Una pessima immagine offerta al Paese, che tra l’altro denota una scarsa padronanza di una delle competenze basilari dei colleghi della maggioranza, ovvero la comprensione del testo dell’emendamento”.

“Se l’intenzione di cancellare l’emendamento fosse vera – continua De Petris – la maggioranza giallo-verde, nonostante gli annunci in campagna elettorale, perderebbe l’opportunità di risolvere il problema del precariato, a partire da quello delle tante maestre e maestri della primaria e dell’infanzia che dopo anni e anni di supplenze, invece di vedere realizzata la loro stabilizzazione, dovranno iniziare daccapo dalle graduatorie d’istituto che offrono l’opportunità di lavorare solo in 15-20 istituti”.

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