A giugno, dopo tre mesi di crescita, la stima degli occupati registra un calo di 49mila unità (meno 0,2 per cento). A dirlo è l’Istat. La diminuzione congiunturale dell’occupazione coinvolge soprattutto gli uomini (meno 42 mila) e le persone di 35 anni o più (meno 56mila). Il calo, spiega l’Istat, si concentra tra i dipendenti permanenti (meno 56 mila) e in misura più contenuta tra gli indipendenti (meno 9mila). Continuano invece a crescere i dipendenti a termine (più 16mila), che aggiornano di nuovo il loro record storico, raggiungendo i 3 milioni e 105mila. La crescita dei dipendenti a tempo non conosce quindi tregua, si tratta infatti del sesto rialzo consecutivo.

Il nuovo aumento della disoccupazione a giugno si accompagna a una riduzione del tasso delle persone al lavoro (al 58,7 per cento, meno 0,1 punti percentuali) e a un calo dell’inattività (al 33,9 per cento, -0,1 punti), che “si mantiene sul minimo storico“. Le persone che non risultano occupate né in cerca di un lavoro scendono infatti di altre 27mila unità in un mese. La flessione dell’inattività, si precisa dall’Istat, “riguarda principalmente le donne (meno 23mila) e si distribuisce tra i 15-49enni“.

A giugno anche il tasso di disoccupazione torna a salire, attestandosi al 10,9 per cento, in aumento di 0,2 punti su base mensile. L’Istituto di statistica fa notare come la stima delle persone in cerca di occupazione a giugno registri un aumento del 2,1 per cento (più 60mila). Il numero dei disoccupati risulta così pari a 2 milioni e 866mila. Invece nei dodici mesi la disoccupazione, si sottolinea, “cala lievemente”, “mantenendosi sui livelli della fine del 2012”.

Più in particolare il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a giugno risale, risultando pari al 32,6 per cento, in rialzo di 0,5 punti percentuali su maggio. Tra le altre cose l’Istat sottolinea come il livello degli under 25 in cerca di occupazione sia nettamente inferiore al massimo raggiunto nel marzo del 2014 (43,5 per cento) ma ancora di 13 punti superiore rispetto al minimo toccato nel febbraio del 2007 (quando era 19,5 per cento).

Allargando lo sguardo agli ultimi dodici mesi, l’Istat spiega come, su base annua, a giugno si confermi l’aumento dell’occupazione (più 1,4 per cento, più 330mila). L’espansione interessa uomini e donne e si concentra, appunto, tra i lavoratori a termine (più 394mila). In lieve ripresa risultano anche gli indipendenti (+19 mila), mentre per i dipendenti permanenti resta il segno meno (meno 83mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (più 355 mila) e i 15-34enni (più 119mila) mentre calano gli occupati tra i 35 e i 49 anni (meno 145mila). Al netto della componente demografica, però, si registra un segno positivo per l’occupazione in tutte le classi di età. Nei dodici mesi, a fronte della crescita degli occupati si rileva un deciso calo per gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (meno 2,6 per cento, meno 344 mila). Più contenuta invece risulta la flessione dei disoccupati (meno 0,3 per cento, meno 8 mila).

Concentrando l’attenzione sul secondo trimestre, nonostante i dati di giugno, si evidenzia una “consistente” crescita degli occupati (più 0,8 per cento rispetto al trimestre precedente, pari a più 196mila). Un aumento che tocca principalmente gli ultracinquantenni (più 140mila). Crescono soprattutto i lavoratori a termine (più 123mila) e, in misura minore, gli indipendenti (più 75mila) mentre restano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti.

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