Nuovo record per il debito pubblico italiano. A maggio il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 14,6 miliardi rispetto al mese precedente toccando i 2.327,4 miliardi. Cioè 41 in più rispetto a gennaio e 25 in più rispetto a marzo, il mese delle elezioni politiche.

L’incremento mese su mese, si legge nel Bollettino della Banca d’Italia, è dovuto al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (7,6 miliardi) e all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (su di 5,4 miliardi, a 57,6, contro i 58,9 di maggio 2017). L’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha aumentato il debito di 1,5 miliardi.

Il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 14,9 miliardi mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di 0,3 miliardi e quello degli enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

A maggio, attesta via Nazionale, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state di 33,6 miliardi, stabili rispetto allo stesso mese del 2017. Nei primi cinque mesi del 2018 le entrate tributarie sono state pari a 155,2 miliardi, in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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