Dieci dipendenti del Comune di Misilmeri, in provincia di Palermo, sono stati coinvolti in un’inchiesta dei carabinieri sui “furbetti del cartellino”. A tre di loro dell’ufficio anagrafe è stato notificato il provvedimento cautelare di sospensione dall’esercizio per un anno. Agli altri sette dipendenti è stata inviata informazione di garanzia. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Stefania Gallì del tribunale di Termini Imerese.

Secondo le indagini dei carabinieri realizzate attraverso l’utilizzo di telecamere piazzate nella zona della timbratura dei badge, osservazioni e pedinamenti metà degli impiegati comunali, si assentavano durante l’orario di lavoro, per effettuare varie commissioni personali, tra cui compere nei mercatini o nel vicino supermercato. I dipendenti in questi anni potevano contare su una rete di complicità dal momento che la registrazione dell’orario di servizio degli impiegati non presenti veniva spesso garantita da altri colleghi che timbravano per gli assenti.

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