Sul fronte delle libertà civili – che in soldoni vuol dire essere liberi di scegliere come far nascere, come vivere, come curarsi e come morire – c’è una buona notizia e una cattiva.

Quella cattiva è che anche in questa legislatura i Capi di partiti potrebbe non avere alcun interesse a occuparsi di tali questioni: che sia l’unità del partito, della coalizione o del governo, che siano i rapporti col Vaticano o le altre impellenti priorità, c’è sempre un buon motivo per stare fermi.

La buona notizia è che esiste uno strumento per sollecitare i parlamentari ad occuparsi di ciò che i partiti si scordano di considerare: è lo strumento delle leggi di iniziativa popolare. Non solo: c’è già una prima occasione per farlo, su temi come cannabis e eutanasia: l’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati delle Commissioni Giustizia e Affari Sociali, convocato per questa settimana (il 26 giugno Affari sociali, il 27 Giustizia).

Come Associazione Luca Coscioni chiediamo l’inserimento, come primo punto all’Ordine del giorno della Commissione, delle proposte di legge di iniziativa popolare non ancora discusse nella precedente legislatura. La nostra associazione nella scorsa legislatura ha, infatti, depositato due proposte di legge di iniziativa popolare, su “Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia” e su “Norme per la regolamentazione legale della produzione, consumo e commercio della cannabis e dei suoi derivati”.

Nonostante l’articolo 71 della Costituzione preveda che “il popolo esercita l’iniziativa delle leggi”, quelle proposte non sono mai state messe in discussione nemmeno in Commissione. E’ arrivato il momento di farlo: sarebbe proprio un bel… cambiamento!

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